03/05/2024 di Roberto Bonino

La ricerca vettoriale connota il database Oracle nella versione 23ai

L’intelligenza artificiale generativa si integra nella nuova release del prodotto di punta della casa americana.

Immagine generata con Adobe Firefly

Immagine generata con Adobe Firefly

Dati e intelligenza artificiale ormai viaggiano su un percorso comune e Oracle si adatta proponendo un rebranding del proprio database, nella nuova versione 23ai. All’interno, si trovano soprattutto funzionalità di ricerca vettoriale, che si propongono di portare le peculiarità dell’AI generativa laddove i dati risiedono anziché costringere gli utenti a esportarli verso piattaforme specializzate.

L’evoluzione del prodotto di punta è stata preparata con cura e anticipata già nello scorso settembre. Oggi, infatti, la principale novità risiede nell’integrazione della tecnologia AI Vector Search, che include dati, indici e operatori Sql di ricerca vettoriale, utili per archiviare il contenuto semantico di documenti, immagini e altri dati non strutturati come, appunto, vettori, in modo che possano essere pronti per eseguire in modo più rapido query simili fra loro. Invece di cercare direttamente nel testo, la ricerca vettoriale rappresenta sia gli elementi nel database che la query come vettori in uno spazio che cattura il significato semantico o contestuale degli elementi. La tecnica viene utilizzata per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni e funziona con vari tipi di dati non strutturati.

Oltre a AI Vector Search, Oracle Database 23ai include Oci GoldenGate 23ai, uno strumento di replica dei dati in tempo reale per alimentare la cosiddetta Retrieval-augmented generation (Rag), una tecnica di AI generativa in grado di combinare Large language model (Llm) e dati privati delle aziende per fornire risposte efficaci a domande poste in linguaggio naturale.

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Oracle Exadata, inoltre, fornirà funzionalità di storage progettate per accelerare le ricerche vettoriali nel cloud sia per grandi volumi di dati che per elevate quantità di utenti. Con occhio particolarmente rivolto agli sviluppatori, sono state introdotti gli strumenti Json Relational Duality e Operational Property Graph. Il primo consente di utilizzare Json, oltre a Sql, per recuperare e archiviare dati relazionali utilizzando le Api Rest o Json stesso. Il secondo aiuta gli sviluppatori a creare applicazioni con query grafiche per individuare e analizzare le relazioni tra dati relazionali, Json e spaziali.

C’è spazio anche per il rafforzamento della sicurezza, con un firewall integrato nel database per la protezione da operazioni non autorizzate, ad esempio attacchi Sql injection. Oracle Database 23ai è disponibile nella Cloud Infrastructure su Exadata Database Service, Exadata Cloud@Customer e su Oracle Database@Azure.

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