15/05/2017 di Redazione

Accordo fra Lyft e Waymo per la guida autonoma

Le due società hanno siglato un accordo per testare le nuove tecnologie in campo automotive. I dettagli sono ancora scarsi. Uber deve temere?

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Lyft e Waymo si alleano in chiave anti Uber. Le due aziende, la prima focalizzata sul ride sharing tramite app e la seconda una costola di Alphabet (holding di Google) per sviluppare soluzioni di guida autonoma, hanno siglato un accordo proprio sulle driverless car. La partnership è stata confermata dalle stesse società al New York Times. Lyft e Waymo lavoreranno fianco a fianco su progetti pilota e intensificheranno gli sforzi in quella che è probabilmente destinata a diventare la next big thing tecnologica: un business miliardario su cui stanno puntando colossi tecnologici, case automobilistiche e fornitori di componenti.

“Oggi Waymo possiede la miglior tecnologia self-driving e collaborare con loro amplierà la nostra vision, incentrata sul miglioramento delle vite con i migliori mezzi di trasporto al mondo”, ha spiegato una portavoce di Lyft al Nyt. Come detto, l’alleanza fra le due aziende è sicuramente da leggere in ottica anti Uber, la prima e più famosa piattaforma digitale di ride sharing.

La società guidata da Travis Kalanick sta attraversando forse uno dei periodi più difficili dalla sua nascita, fra accuse di spionaggio degli utenti e cause legali contro la stessa Waymo per presunto trafugamento di segreti industriali. Lyft ha raccolto di recente altri 600 milioni di venture capital, portando il proprio valore a circa 6,9 miliardi di dollari: la compagnia, pur essendo il numero due del mercato e di gran lunga dietro a Uber, si sta rapidamente affermando come valida alternativa a quest’ultima.

E l’alleanza con Waymo testimonia ulteriormente la volontà dell’azienda di sviluppare nuove soluzioni per conquistare fette di mercato. Nel 2016 Lyft ha ricevuto 500 milioni di dollari da General Motors per testare nei prossimi anni veicoli a guida autonoma utilizzando la propria rete. Un network ormai maturo, su cui Google potrebbe appoggiarsi per portare il proprio progetto di driverless car al di fuori dell’ambito sperimentale, avvicinandolo per la prima volta al grande pubblico.

 

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