18/06/2014 di Redazione

Adobe lancia la versione 2014 di Creative Cloud

Quattordici applicazioni rinnovate, tre nuove app per dispositivi mobili, due nuovi piani tariffari (di cui uno specifico per i fotografi) e ottimizzazione dei flussi di lavoro. E per la prima volta persino dell’hardware: una penna e un righello digitali.

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A due anni dal lancio della Creative Cloud è per Adobe il momento di fare nuovamente il bilancio di questa strategia di distribuzione dei suoi applicativi. Oggi non è stata solo l’occasione per parlare di numeri, ma anche per annunciare il rilascio contemporaneo dell’aggiornamento di ben 14 applicazioni per Pc e Mac, di tre app per iPhone e iPad, dei primi dispositivi hardware realizzati direttamente da Adobe e di un paio di novità in termini di piani tariffari, uno dedicato ai fotografi e l’altro agli studenti. Come filosofia si è insomma tornati ai tempi in cui la società faceva il grande annuncio della nuova release. Adobe ha reso noto che gli abbonamenti attivi a Creative Cloud sono arrivati a 2,3 milioni.

La Creative Cloud 2014 raccoglie quattordici applicazioni per Pc e Mac.


E’ dai tempi della Creative Suite 3 (l’ultima versione ‘pacchettizzata’ dei prodotti Adobe è stata la Cs6, ndr) che non abbiamo un lancio di prodotti cosi completo,” ha detto Rufus Deuchler, Principal Manager of Creative Cloud Evangelism in Adobe. “Il rapido cambiamento dell’industria, delle tecnologie, dei formati dei file impongono azioni di questo tipo, per rispettare le aspettative degli utenti. La presenza dei dispositivi mobili ci ha spinti ad andare oltre la semplice fruizione dei contenuti. Oggi il mobile è diventato un modo anche per crearli. Per questo abbiamo pensato a specifiche app in grado di trasformare il dispositivo mobile in uno strumento di lavoro.

L’ottimizzazione del flusso di lavoro e l’esigenza di avere l’identità digitale dell’utente sempre a disposizione su qualsiasi dispositivo ha portato Adobe a lavorare molto su integrazione tra piattaforme, gestione del profilo creativo e condivisione del lavoro. Sul primo fronte, a fare da collante è lo spazio Creative Cloud (due gigabyte per chi ha un Adobe ID ma nessun abbonamento attivo, venti gigabyte per chi ha un abbonamento singolo, cento gigabyte per chi ha un abbonamento dedicato ai team di lavoro), dove i documenti e le immagini possono essere sincronizzati e resi accessibili da tutti i dispositivi. La creazione di un proprio profilo creativo consente invece di disporre delle proprie preferenze in tutte le app, oltre a consentire l’accesso a tutti file, foto, font e colori. Il social network professionale Behance viene invece utilizzato per condividere il lavoro e ottenere feedback da parte degli altri utenti.

Parlando delle applicazioni, Adobe ha lavorato molto sul fronte delle prestazioni. Inoltre, Adobe Muse è diventata un’app nativa, non più basata su Air, ma ottimizzata per i 64 bit. Migliorie sono state introdotte in tutti i programmi. Per fare qualche esempio, Photoshop offre ora la possibilità di creare pacchetti che contengono tutti gli elementi di un progetto per semplificarne la distribuzione ad altri utenti, esattamente come avveniva fino a oggi con InDesign. In Illustrator è stato semplificato e migliorato l’uso di penne e matite, mentre in InDesign è ora possibile creare libri elettronici in formato ePub con layout fisso. La versione 2014 di Lightroom, disponibile oggi anche per iPhone, permette una completa sincronizzazione dei contenuti tra Pc/Mac e dispositivi mobili. In Adobe Edge, infine, si possono visualizzare anche i più recenti formati video. Adobe ha poi lavorato sull’interfaccia per adattarla a nuovi dispositivi come il Microsoft Surface Pro, in modo da sfruttare al meglio la tecnologia touch e migliorare la fruibilità dei programmi.

Le app per dispositivi mobili sono state sviluppate partendo da un foglio bianco. “Il nostro software deve essere utilizzato anche dai creativi e non solo dagli utenti finali,” spiega Deuchler. “Questo ha richiesto una riflessione. La prima decisione che abbiamo preso è che la app deve conoscere l’utente. Per questo abbiamo creato il concetto di profilo creativo”. Le nuove app sono tre. Adobe Sketch, connessa con il social network Behance, permette di realizzare schizzi sull’iPad, che diventa così uno strumento da cui far partire i progetti dalla loro idea iniziale. Adobe Line permette di disegnare basandosi su linee dritte e oggetti geometrici, anche con una griglia prospettica, ideale per lavori di architettura. Adobe Mix, infine, permette di fare scontorni delle immagini e mescolare immagini diverse. Collegato a Creative Cloud permette di correggere nella cloud le immagini più complesse, fornendo la potenza di elaborazione anche chi è “on the road” con un dispositivo meno potente di un Pc o di un Mac.

Ink e Slide sono i primi prodotti hardware realizzati da Adobe: sono pensati per l’iPad.


Ink e Slide segnano invece il debutto di Adobe nel settore hardware. La prima è una penna pensata con grande attenzione all’ergonomia. La punta sfrutta la tecnologia Pixelpoint di Adonit. Cliccando il pulsante si apre il proprio profilo creativo, che offre accesso, per esempio, alla tabella colori di Kuler. Slide, già conosciuto come progetto Napoleon, è invece un righello per disegnare su iPad righe dritte. Ink e Slide per iPad verranno venduti insieme a 199 dollari, inizialmente negli Stati Uniti. Prezzo e disponibilità sui mercati esteri non sono stati annunciati.

Oltre a tutte queste novità software e hardware, Adobe ha annunciato il prossimo rilascio di un Software Development Kit (Sdk), che consentirà anche a terze parti di lavorare sull’ottimizzazione dei flussi di lavoro. Il kit è al momento nella fase di beta privata, ma subito dopo l’estate dovrebbe essere reso disponibile a tutti gli sviluppatori.

Da segnalare anche che Adobe ha intenzione di puntare pesantemente sui marketplace. In Adobe Muse, per esempio è già attiva la possibilità di scaricare widget aggiuntivi, ma la società sta pensando di ampliare questa possibilità alla Creative Cloud nel suo complesso, mettendo a disposizione uno spazio da cui scaricare immagini royalty free, add-on e altri elementi grafici utili. Gli abbonati a Creative Cloud avranno la possibilità di scaricare fino a cinquecento oggetti all’anno.

Le ultime novità riguardano i piani tariffari. I fotografi hanno ora a disposizione un listino specifico (in passato era stata fatta un’offerta limitata nel tempo e riservata ai possessori di una licenza di Photoshop o Lightroom), che prevede le licenze per Photoshop, Lightroom e l’integrazione con Photoshop Mix. Il prezzo è di 9,99 dollari al mese. Gli studenti possono accedere invece a un piano completo che il primo anno costa 19,99 dollari al mese per poi allinearsi al normale listino education. Le scuole possono oggi usare un “Machine ID” al posto del normale User ID, agganciando quindi la licenza alla macchina e non all’utente. Tutti gli altri prezzi rimangono invariati, mentre le app possono essere scaricate e utilizzate liberamente. Ovviamente, in caso di mancanza di un abbonamento a Creative Cloud saranno inutilizzabile tutte le funzioni di sincronizzazione e integrazione. Per l’impresa, infine, è stato lanciato un sistema semplificato per la gestione delle licenze ed è attivo un supporto 24 ore su 24. Le aziende possono fruire anche di servizi di collaborazione e condivisioni limitate a specifici utente.

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