22/04/2015 di Redazione

Adobe porta Photoshop Lightroom sui tablet Android e nel cloud

La versione numero sei dell’applicazione di editing fotografico introduce miglioramenti di performance e il riconoscimento automatico dei volti, oltre a proseguire il percorso iniziato mesi fa, sincronizzando i contenuti attraverso il cloud. Esordisce, in

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Gestire ed editare il materiale fotografico con strumenti avanzati da oggi è più facile: la nuova versione di Adobe Photoshop Lightroom, la numero sei, introduce diverse novità di sostanza, fra cui miglioramenti di performance, strumenti di editing e il riconoscimento automatico dei volti immortalati. Per la prima volta, inoltre, Adobe ha esteso il supporto dell’app mobile ai tablet Android, dopo aver già incluso nella cerchia dei terminali touch gli smartphone con a bordo il robottino, gli iPhone e gli iPad. Il tema di fondo è quello dell’accesso ubiquo: i fotografi, professionisti o amatoriali che siano, devono poter accedere ai loro materiali indipendentemente dal luogo in cui si trovano e dal dispositivo che utilizzano. E questo è reso possibile dal cloud e dalla sincronizzazione automatica delle immagini, modifiche comprese, fra un device e l’altro.

Oltre all’aggiornamento delle app mobili, Adobe ha presentato Lightroom CC e Lightroom 6, rispettivamente la versione dell’applicativo riservata agli abbonati a Creative Cloud e quella standalone (132,98 euro per le nuove licenze e 75,64 euro per l’aggiornamento). In entrambi i casi si tratta del software completo di Lightroom, per sistemi operativi Windows e OS X, e solo nel primo caso è presente il supporto alle funzioni mobile e all’interazione su schermo touch.

Diverse le novità di questa major release. Alla voce “prestazioni” spicca il fatto che adesso le operazioni di importazione e modifica delle foto sfruttano i processori grafici compatibili per velocizzare il flusso di lavoro. La velocità di rendering dipende ora da quella di refresh del monitor, e non dalle prestazioni del computer.

Per quanto riguarda l’editing, diventa adesso più facile combinare più scatti con esposizioni differenti in un’unica immagine Hdr (High Dynamic Range), sfruttando una funzione ad hoc, e similmente è adesso possibile unire più file (anche Raw) per creare una fotografia panoramica. Il controllo dei filtri si semplifica, perché si può ora usare il pennello per aggiungere o rimuovere un effetto in qualunque punto.

Per la gestione e indicizzazione delle foto, una novità utile è il riconoscimento facciale: Lightroom non richiede più l’inserimento manuale dei tag, ma è in grado di attribuire l’identità di un volto che sia già stato precedentemente identificato. In sostanza, amici e parenti fotografati e taggati una volta diventano “facce note” al programma, che le può classificare automaticamente.

 

 

Altre novità riguardano la presentazione e la condivisione dei progetti. Sono a disposizione alcuni strumenti per creare presentazioni fatte di immagini statiche, video ed effetti, mentre le gallerie Web realizzate con Lightroom ora sono compatibili con l’Html5 e possono essere visualizzate in qualsiasi browser, desktop e mobile. Le immagini possono anche essere trasferite in Adobe Voice e Slate su iPad e iPhone, per creare presentazioni visive e video animati.


 

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