28/01/2019 di Redazione

Affonda il mercato cinese degli smartphone

Nel Paese del Dragone il settore è in recessione, avendo registrato cinque trimestri consecutivi di flessione. Secondo Strategy Analytics nel 2018 le vendite sono diminuite dell’11%. Huawei ha rafforzato la propria leadership, mentre Apple è in crisi.

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Il mercato cinese degli smartphone è in recessione. L’impietosa analisi è arrivata dalla società di ricerca Strategy Analytics, che ha evidenziato come nell’ultimo trimestre del 2018 il settore abbia subìto una flessione dell’11 per cento anno su anno. Complessivamente, infatti, sono stati consegnati 107,9 milioni di smartphone contro i 121,3 milioni dello stesso periodo del 2017. Situazione analoga anche sull’intero anno, con vendite bloccate a 408,5 milioni rispetto ai quasi 460 milioni dei 12 mesi precedenti. Il mercato ha registrato così il quinto trimestre consecutivo di contrazione, a causa di cicli di sostituzione sempre più lunghi e di una propensione alla spesa dei consumatori in calo. Non a caso, la crescita economica della Cina ha toccato il punto più basso dal 1990.

Una serie di fattori che sta assumendo sempre più i contorni di quella che si potrebbe definire una tempesta perfetta. E che sta già avendo le prime ripercussioni sulle prestazioni dei principali vendor. Al momento, l’unico vero vincitore è Huawei, che nel quarto trimestre ha consegnato 30 milioni di telefoni per un market share del 27,8 per cento (25,7 per cento su tutto il 2018). Anno su anno, il colosso di Shenzhen è cresciuto del 23 per cento. “È chiaramente leader di mercato”, ha sottolineato Neil Mawston, executive director di Strategy Analytics.

Il secondo marchio sul podio è Oppo, che si è aggiudicato il 20,8 per cento di quote pur avendo diminuito le vendite di due punti percentuali. Il terzo gradino è invece occupato da Vivo. La situazione non sembra invece essere rosea per Xiaomi e Apple. Il giovane brand cinese sta registrando enormi successi in Europa e India, ma nel proprio Paese ha consegnato 50 milioni di cellulari nel 2018 contro i 52,7 milioni del 2017, scivolando al 9,3 per cento di market share nel Q4 rispetto all’11,5 per cento dello stesso periodo dell’anno precedente.

Condizioni simili per Apple, che fra ottobre e dicembre ha superato temporaneamente Xiaomi, ma ha venduto 10,9 milioni di iPhone contro i 14 milioni della stagione natalizia del 2017, passando dall’11,5 per cento di quote al 10,1 per cento. Se si guardano i 12 mesi, la Mela ha rosicchiato qualche punto di market share (da 8 a 8,4 per cento, quinta posizione dopo Xiaomi) pur avendo venduto 2,5 milioni di cellulari in meno.

“Le performance degli iPhone hanno subìto una flessione annuale del 22 per cento, si tratta della peggiore prestazione sin dall’inizio del 2017”, ha commentato Linda Sui, director di Strategy Analytics. “Su base annuale, le vendite di iPhone in Cina sono risultate in calo per otto trimestri su dodici”. A pesare sui melafonini sono soprattutto i prezzi, considerati troppo elevati per il mercato del Dragone, e la battaglia con Qualcomm sui brevetti, “che rappresenta una distrazione costante”.

La situazione in Cina è uno dei punti deboli di Apple. A inizio anno il titolo della società ha subìto un pesante tonfo in Borsa dopo le previsioni pessimistiche dell’amministratore delegato Tim Cook. Il Ceo è stato costretto a rivedere le stime di vendita al ribasso, imputando al Paese asiatico le responsabilità principali. L’azienda di Cupertino è attesa tra pochi giorni con la trimestrale relativa a ottobre-dicembre 2018.

 

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