23/01/2020 di Redazione

Agcom scatenato, multe salate per Tim, Vodafone e Wind Tre

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha sanzionato ciascuno dei tre operatori telefonici con una multa da 696mila euro per irregolarità nelle modifiche dei contratti.

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Tim, Vodafone e Wind Tre sono stati punti dall’Agcom: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha multato i tre operatori telefonici con altrettante multe da 696mila euro ciascuna per irregolarità nelle modifiche dei contratti. Le tre aziende hanno ottenuto ottenuto guadagni in modo irregolare e a spese dei clienti di contratti prepagati: quando costoro esaurivano il credito, non ricevevano una notifica ma si ritrovavano poi con un addebito automatico di nuovi servizi attivati a loro insaputa. 

In sostanza, quando l’utente esauriva il credo e non eseguiva una ricarica per rinnovare l’offerta, l’operatore non bloccava il traffico in uscita ma continuava a erogare il servizio (voce, Sms o dati, a seconda del caso) per poi detrarre i relativi costi dalla successiva ricarica.

A detta dell’Agcom, tale meccanismo non può “configurarsi come semplice esercizio dello jus variandi per il quale, in applicazione dell'art. 70, comma 4 del Codice delle comunicazioni elettroniche, non è necessaria l'accettazione da parte degli utenti essendo sufficiente la garanzia di un diritto di recesso dal contratto senza costi". In parole povere, non si trattava di semplici modifiche unilaterali del contratto, ma si introduceva un elemento nuovo, con costi aggiuntivi per i quali i carrier avrebbero dovuto ottenere un'esplicita richiesta.

In sintesi, Tim, Vodafone e Wind Tre hanno violato gli obblighi di trasparenza delle informative che vanno presentate ai clienti in caso di variazioni delle condizioni economiche dei contratti. Per Wind Tre c’è poi un’ulteriore colpa: l’azienda è stata multata anche per aver introdotto un “costo associato alla navigazione internet illimitata a 128 Kb allorché sia stato esaurito il bundle dati associato all'offerta sottoscritta", conclude l'Agcom”. 

 

 

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