01/07/2015 di Redazione

Akamai cambia manager per continuare a crescere in Italia

Luca Collacciani è stato nominato senior director, Web Experience per l’area Emea: lavorerà nel quartier generale dell’azienda di Londra. Alessandro Livrea avrà invece il compito di guidare le operazioni nella Penisola, con l’incarico di regional manager

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L’avvento di luglio coincide con dei movimenti in alcune posizioni chiave di Akamai, azienda specializzata in content delivery network. Luca Collacciani, fino a questo momento regional manager di Akamai Italia, si sposta a Londra per ricoprire esclusivamente il ruolo di senior director, Web Experience Emea. Alessandro Livrea, invece avrà il compito di guidare le operazioni nella Penisola e assume da oggi l’incarico di regional manager per il nostro Paese. Collacciani entra in Akamai nel 2008 come country manager, con l’incarico di aumentare la presenza e consolidare il business del gruppo in Italia. Prima di entrare in azienda, Collacciani ha lavorato presso Google Italy nei settori healthcare, high tech e consumer package goods e si è occupato dello sviluppo delle attività in Sap e Sonic Software.

Alessandro Livrea inizia invece a collaborare con Akamai nel 2011 in qualità di major account executive, con l’obiettivo di sviluppare il business nei comparti Finance, Enterprise & Digital Media. In precedenza, ha lavorato presso Google Italy con il ruolo di agency relationship manager occupandosi delle attività di centri media e relativi clienti, oltre ad aver ricoperto in precedenza altri incarichi manageriali presso Il Gruppo Sole24Ore.

 

Alessandro Livrea. Nell'immagine in alto, invece, Luca Collacciani

 

Oltre alle soluzioni legate alla distribuzione di contenuti, Akamai è attiva anche nel cloud. Uno dei suoi prodotti principali è l’Intelligent Platform, composta da oltre 170mila server localizzati in oltre cento Paesi, che gestisce quotidianamente dal 15 al 30% del traffico Web globale. Il gruppo nel 2014 ha registrato un fatturato di 1,96 miliardi di dollari, con una crescita anno su anno del 24%.

 

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