06/09/2019 di Redazione

Alibaba si tuffa nel lusso, 2 miliardi di dollari per acquisire Koala

Il colosso cinese ha raggiunto un accordo con la società di gaming NetEase per acquistare Koala, una piattaforma di e-commerce specializzata in articoli di lusso

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Il nuovo acquisto di Alibaba Group si chiama Koala, ma non è australiano bensì cinese, proprio come il colosso dell’e-commerce, del cloud computing e delle ricerche Web che compete con aziende del calibro di Amazon e Google. Alibaba ha chiuso un accordo di acquisizione da 2 miliardi di dollari con NetEase, società cinese di gaming proprietaria di Koala, una piattaforma di commercio elettronico specializzata in articoli di lusso. Così chiamata per veicolare l’idea che i suoi clienti, potessero stare comodi e rilassati proprio come un piccolo koala accoccolato nel marsupio materno.

Lanciato nel 2015, si tratta di un sito di e-commerce trasfrontaliero, che vende in Cina articoli di moda e di design di provenienza estera, acquistati direttamente da fornitori del calibro di Gucci, Shiseido e Burberry. Un report di iiMedia Research riferito alla prima metà del 2018 indica Koala come il primo operatore di commercio elettronico transfrontaliero in Cina, forte di un market share superiore al 26%. Secondo è invece Tmall International, controllato da Alibaba. 

Al consumatore occidentale forse poco importerà di questi nomi e numeri, ma per tutti è un segnale da tenere d’occhio la continua crescita di ambizioni del gruppo Alibaba. Nell’ultimo anno l’andamento in Borsa del titolo è stata una montagna russa, con momenti di ribasso (il punti più basso è stato toccato a gennaio) e una altalenante risalita negli ultimi mesi. La holding ha attualmente una capitalizzazione di 465,88 miliardi di dollari e nell’anno fiscale terminato al 31 marzo 2019 ha ottenuto ricavi superiori ai 56,1 miliardi di dollari e oltre 13 miliardi di utile netto.

Quella di Koala è per Alibaba la quarta acquisizione di quest’anno: a gennaio era stata la volta di Ververica (software house tedesca nata nel 2014 dai creatori di Apache Flink, comprata per 90 milioni di dollari), a marzo di Infinity Augmented Reality (società di Tel Aviv che sviluppa una piattaforma di realtà aumentata) e di Teambition (azienda cinese specializzata in soluzioni di collaboration).

 

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