05/11/2011 di Redazione

Allarme smartphone: malware Android in aumento

Secondo un’indagine resa pubblica dai Kaspersky Lab, la piattaforma operativa di Google è la più colpita davanti a Java. In ottobre la quota di applicazioni mobili dannose per Android è salita al 34%. A rischio infezione anche l’invio di SMS e le chiamat

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Solo nel mese di settembre 2011, il numero di nuovi malware per i dispositivi Android è aumentato del 30%. E in ottobre la quota di applicazioni dannose per le piattaforme Android è salita al 34%. Non bastasse, c’è in atto un’altra tendenza legata agli attacchi indirizzati a smartphone e tablet: sempre più frequentemente gli attacchi prendono di mira i dati personali degli utenti e ciò che è più allarmante è il fatto che questi malware colpiscono in modo particolare le applicazioni presenti nell’Android Market.


Ad inviare un nuovo messaggio di pericolo è stata in questi giorni Kaspersky Lab, che ha motivato il forte interesse degli hacker per la piattaforma di Google con il market share di quest’ultima in campo smartphone, la sua flessibilità e il fatto che si tratta di un sistema aperto. Il risultato è un numero elevato di programmi malevoli basati su Android: oggi siamo al 46% ma è un dato destinato a crescere.

Molto preoccupante è il fatto che, oltre al furto di dati personali, risulta rischioso secondo gli esperti anche inviare SMS ed effettuare chiamate a numeri a pagamento. Il malware mobile, infatti, colpisce anche i servizi bancari, e nello specifico la one-time password e il codice di conferma che vengono inviati ai telefoni cellulari.

Quanto alle apps malevoli presenti sull’Android Market, un valido esempio è rappresentato da Trojan-Spy.AndroidOS.Antammi.b, un programma “mascherato” da semplice applicazione per scaricare le suonerie rimosso dal negozio di Google proprio in seguito alla segnalazione di  Kaspersky Lab.

Il programma di ‘copertura’, progettato appositamente per trarre in inganno gli utenti, è stato realizzato in Russia ed è stato utilizzato per inviare messaggi di testo per posta elettronica in cui si faceva riferimento ad un servizio a pagamento per ricevere la suoneria desiderata. Quest’attività è del tutto legale, ma in questo caso l’aspetto malevolo era legato al pagamento online. Come il tradizionale malware “desktop” Antammi.b, anche questo era in grado di sottrarre dati (e salvarli su un server) quali contatti,  testi, coordinate GPS e ogni tipologia di foto.

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