17/04/2015 di Redazione

Amd scarica i microserver, un sacrificio per tornare a crescere

La società di Sunnyvale dice addio a SeaMicro, acquistata solo tre anni fa per produrre macchine ad alta densità. La decisione è stata resa pubblica insieme all’ultima trimestrale, in cui il fatturato è sceso del 26% su base annua. L’obiettivo dell’aziend

immagine.jpg

Amd ha deciso: i server ad alta densità non saranno più affare dell’azienda. La società vuole infatti scaricare in toto la divisione dedicata, acquistata da SeaMicro appena tre anni fa. Il nuovo Ceo, Lisa Su, ribalta quindi in modo perentorio la mossa del suo predecessore, Rory Read, che aveva provato a puntare sui microserver sviluppati da SeaMicro per estendere il raggio d’azione di Amd. Una strategia che si è rivelata però errata e che non ha portato i risultati previsti. Alla luce anche dell’ultima trimestrale della compagnia, pubblicata ieri e caratterizzata da performance poco brillanti.

Il fatturato del primo quarter del 2015 è sceso su base annua del 26%, arrivando a 1,03 miliardi di dollari, con perdite operative in calo a 137 milioni e perdite nette di 180 milioni, equivalenti a 0,23 centesimi per azione.

La dismissione di SeaMicro (acquistata per 334 milioni di dollari nel 2012) rientra nella nuova ottica di Amd di “semplificare e mettere a fuoco” gli investimenti. Eppure, l’idea di lanciarsi nel settore poteva sembrare una buona idea ma, come ammesso da Lisa Su durante una call con gli investitori: “Il comparto non si è sviluppato con la velocità attesa e non è diventato così popolare”. Amd manterrà comunque la proprietà intellettuale sulle tecnologie di networking di SeaMicro, in grado di far funzionare centinaia di piccoli server all’unisono. Anche se non è ancora chiaro in che modo la società guidata da Su voglia sfruttare questo tesoretto.

Dal 2012 a oggi, Amd ha rilasciato soltanto un prodotto targato SeaMicro, il Sm15000, che può utilizzare sia i microprocessori proprietari Opteron che gli Intel Xeon. È ora probabile che la compagnia voglia rimanere nel mercato dei server, cambiando però modalità operative e non vendendo più sistemi completi. Il focus è quindi destinato a tornare sui chip x86 e sullo sviluppo del suo primo processore basato su Arm per server, l’A1100, un progetto ribattezzato con il nome in codice Seattle.

 

La serie di processori Opteron di Amd basati su Arm

 

Anche se la produzione del chip è già molto in ritardo, con le prime spedizioni previste soltanto per la seconda metà del 2015: i piani originali prevedevano il lancio già nel 2014, ma finora l’unico prodotto uscito dalla casa di Sunnyvale è stato un kit di sviluppo collegato al processore Arm, reso pubblico ad agosto dello scorso anno.

 

ARTICOLI CORRELATI