19/11/2019 di Redazione

Analytics, il mercato in Italia non conosce crisi: +23% nel 2019

Secondo i dati della School Management del Politecnico di Milano, nel nostro Paese il giro d’affari degli analytics vale 1,7 miliardi di euro l’anno. Vi investono, ormai, quasi tutte le grandi aziende e più di metà delle Pmi.

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Analytics per tutti, o quasi, a dispetto di ogni crisi dell’economia e delle imprese. Anche in Italia il mercato dei software, dei servizi e dell’hardware destinati ad applicazioni di analisi dei dati è in decisa crescita, del 23% nel 2019 rispetto al 2018, ed è arrivato a valere 1,7 miliardi di euro l’anno. Cioè più del doppio di quanto non valesse nel 2015, 790 milioni di euro. Queste la stima dell'Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano, basato sul censimento di 654 organizzazioni fra piccole imprese con un massimo di 49 addetti (362), realtà di medie dimensioni (156) ed enterprise (136).

Prevedibilmente, a investire di più in analytics sono le società del settore bancario, che da sole coprono il 28% della spesa. Un dato prevedibile non solo per la disponibilità di capitali di queste aziende, ma perché maneggiano un’incredibile quantità di dati e perché in questo settore, più che in altri, sono strategici lo studio dei clienti e la prevenzione delle frodi, due ambiti che beneficiano grandemente degli analytics. Si colloca a breve distanza il manifatturiero, da cui proviene il 24% della spesa, e in questo caso la percentuale si spiega con il gran numero delle realtà italiane collocabili in questo comparto. Seguono poi i settori telecomunicazioni e media (14%), servizi, Gdo e retail (8%), assicurazioni (6%), utility (6%) e Pubblica Amministrazione e sanità (5%).

Una discriminante di maggiore o minore interesse (o forse disponibilità di risorse) è sicuramente la dimensione aziendale. Fra le grandi imprese italiane, infatti, restano ormai poche mosche bianche disinteressate alle opportunità degli analytics, mentre il 93% ha già realizzato investimenti o ha progetti in corso. L’interesse si riflette non solo nella spesa, ma nell’arruolamento di professionisti: il 76% delle grandi aziende ha in organico un data analyst, il 51% un data engineer, il 49% un data scientist e il 21% un esperto di data visualization. Tra le Pmi, invece, la percentuale di chi ha investito è del 62%.

Quanto alla tipologia di investimenti, quasi la metà della spesa (47%) è destinata all’acquisto di software di vario genere: quelli di analisi veri e propri e di visual analytics, principalmente, ma anche strumenti di ingestion dei dati, integrazione, preparazione e governance. Il 33% della spesa è destinato invece ai servizi per la personalizzazione del software, l’integrazione con i sistemi aziendali e la consulenza per la riprogettazione dei processi. Il restante 20% è dedicato a risorse infrastrutturali, ovvero all’acquisto di hardware o di servizi cloud IaaS, che possano soddisfare le applicazioni di analytics dal punto di vista del calcolo e dello storage.

 

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