20/07/2016 di Redazione

Android Nougat, il “torrone” sarà a prova di minacce invisibili

Con l’ultima anteprima tecnica prima del rilascio autunnale, Google introduce nel sistema operativo mobile uno strumento di sicurezza importante. Con la verifica del boot l’utente verrà allertato in caso di infezioni nei livelli profondi del software.

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Non tutte le minacce rimangono intrappolate nei filtri degli antivirus. Per quelle in grado di insediarsi nei livelli profondi di un sistema operativo, Google ha ora un rimedio: su Android 7.0 Nougat debutta una nuova procedura di verified boot, cioè di avvio verificato, che controlla se ci siano segnali di compromissioni dovute a malware o rootkit, ovvero modifiche al firmware e al sistema operativo rispetto alla versione di fabbrica. Non si tratta di un debutto vero e proprio, dato che già su Marshmallow era stata introdotta questa funzionalità.

Ora, però, il controllo all’avvio è stato rafforzato: in caso di problemi, Android non si avvierà oppure lo farà solo nel caso l’utente (avvisato del problema) ability la procedura. Nell’attesa di mettere a punto il meccanismo, avverte Google, il tutto potrebbe funzionare un po’ a singhiozzo, con l’eventualità di alcuni “falsi positivi” e comportamenti inusuali del sistema.

È questa la principale novità della quinta developer preview di Android N rilasciata da Google, prima del lancio della versione ufficiale in settembre od ottobre. Una spiegazione tecnica del meccanismo di controllo delle partizioni del boot è stata pubblicata sul blog degli sviluppatori da Sami Tolvanen, software engineer di Big G. A loro, ma anche ai comuni utenti, interesseranno poi altre novità di forse minor rilievo, ma comunque degne di nota, trapelate nel corso di una sessione di domande e risposte concessa dagli ingegneri software di Google su Reddit.

 

 

Dall’interrogatorio a distanza è emerso che la già ventilata funzione di modalità notturna potrebbe non essere pronta alla data del rilascio ufficiale di Android N, ma resta comunque nei progetti per il futuro. Il tema scuro, invece, scompare dalle possibilità incluse nelle impostazioni dal momento che creava incongruenza di visualizzazione per alcune app; rimane comunque possibile per I singoli sviluppatori utilizzarlo nelle proprie creazioni. Google ha poi confermato che l’interfaccia sarà ancora una volta ispirata al Material Design, senza radicali innovazioni rispetto a quella di Android Marshmallow. Si sta anche lavorando per risolvere alcuni bug che in precedenti versioni di anteprima potevano causare un eccessivo consumo della batteria.

 

 

 

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