App e idee al femminile, la città di Milano è in prima fila
Un “hackaton” tutto riservato alle donne si è svolto nell'ambito dell'evento Stem in the City, con la sponsorizzazione di Lenovo e il supporto di Talent Garden. Applicazioni, dispositivi e piattaforme tra i progetti in gara.
Pubblicato il 29 aprile 2017 da Valentina Bernocco

Una trentina di ragazze, molto giovani e meno giovani, approdate in uno dei luoghi dell'innovazione milanese per mettersi alla prova, per fare squadra, per illustrare la propria idea tecnologica e imprenditoriale e trasformarla in progetto. Sono le partecipanti al primo “hackaton” (in realtà, poco tecnico e molto simile a una competizione fra startup) organizzato dal Comune di Milano in collaborazione con Talent Garden – sede dell'evento – e con la partecipazione di Lenovo in qualità di sponsor. La competizione, durata un'intera giornata, si è svolta nell'ambito della più ampia iniziativa Stem in the City: una “maratona” di tre giorni dedicata alle discipline tecniche, scientifiche e ingegneristiche, e sostenuta dal Comune con il patrocinio delle Nazioni Unite, del dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio e dell’Ufficio scolastico regionale. Una quarantina gli eventi organizzati il 27,28 e 29 aprile, coinvolgendo circa 1.200 studentesse di ogni età, dalle iscritte alla scuola elementare alle universitarie.
Studentesse e non studenti, perché iniziative come questa si preoccupano di aumentare la “quota rosa”, ancora piccola, dell'Ict e dintorni. Nascono, cioè, per ridurre un disequilibrio storico dell'ambito Stem, persistente tanto nella scuola quanto nel mondo aziendale e particolarmente accentuato in Italia. Stanto a un recente studio di NetConsulting Cube, nelle aziende nostrane solo 13 professionisti Stem su cento sono donne, mentre appena il 4,9% delle studentesse di scuola media inferiore e superiore immagina di voler intraprendere una carriera nell'It.
“Vogliamo che Milano diventi la città migliore dove poter fare innovazione”, ha detto l'Assessore alla Trasformazione digitale e ai Servizi civici del Comune meneghino, Roberta Cocco, intervenuta all'hackaton, citando poi un numero significativo: “Nell'ultimo anno diciottomila giovani sono arrivati dall'estero per studiare a Milano”. Manuela Antronaco, Emea workstation product manager di Lenovo, ha invece colto l'occasione per regalare alle più giovani qualche consiglio su come affrontare il mondo del lavoro: “Innanzitutto”, ha spiegato Antronaco, “non avere paura e proporsi senza timore è un buon modo per ottenere successo, e non mi riferisco solo alla carriera ma a ciò che rappresenta un successo personale. In secondo luogo, non porsi delle barriere, per esempio nell'accettare un lavoro in un Paese estero, aiuta a superare i propri limiti e a sviluppare la propria personalità. In terzo luogo, occhio ai social network: le aziende vi osservano attraverso i vostri profili, è la prima cosa che fanno quando ricevono un curriculum. I social comunicano l'immagine di voi”.
Nei luminosi e accoglienti spazi di coworking di Talent Garden, dunque, le ragazze hanno presentato le proprie idee, prima di elaborarle e perfezionarle attraverso il lavoro di squadra e utilizzando come strumento di lavoro le worstation (S Series) messe a disposizione da Lenovo. I progetti immaginati riguardavano soprattutto applicazioni mobile, ma anche dispositivi hardware e piattaforme: soluzioni diverse fra loro per tematica, ma accomunate dalla vocazione di proporsi come “alleate” delle donne nella loro vita privata o professionale.
Qualche esempio? App per smartphone che permettano di trovare in zona servizi utili alle “mamme in carriera”, come ludoteche e asili famiglia, o magari sartorie aperte per un rattoppo last-minute. E ancora, app che indichino, su suggerimento degli utenti, qual è il percorso più sicuro da fare a piedi o che permettano alle ragazze di darsi appuntamento in un luogo per non tornare a casa da sole dopo una serata. C'è chi ha pensato ad applicazioni con cui trovare spazi di coworking aperti a mamme e figli, chi suggerisce di creare piattaforme che mettano in contatto le scuole con professionisti aziendali disposti a fare attività di formazione in aula. O ancora chi, con grande spirito pratico, propone di realizzare un'app “condominiale”, in cui si possano condividere segnalazioni di problemi da risolvere rapidamente. Altre ragazze hanno pensato a dispositivi indossabili che funzionino come “pulsante di emergenza” in caso di pericolo, o che racchiudano al loro interno un microscopico pannello solare (per la ricarica eco-friendly di telefoni e altri dispositivi), un Gps e un sensore di inquinamento.
LENOVO
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