05/10/2015 di Redazione

Apple cambia i viaggi in auto con il linguaggio naturale VocalIQ

La società di Cupertino ha acquistato una startup britannica specializzata in tecnologie di riconoscimento vocale, machine learning e linguaggio naturale: serviranno a migliorare l’intelligenza di Siri e del sistema di infotainment CarPlay.

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Una nuova dose di intelligenza artificiale andrà presto ad arricchire il “cervello” di Siri, ma anche di CarPlay. Apple ha acquisito VocalIQ, una startup britannica specializzata in riconoscimento vocale, machine learning e linguaggio naturale, cioè tecnologie che potranno essere integrate all’interno dell’assistente vocale di iOS e nel sistema di infotainment per automobile targati Mela. La notizia, riportata inizialmente dal Financial Times, è stata poi confermata dalla stessa Apple ma non si hanno dettagli sui termini finanziari dell’accordo.

Un portavoce dell’azienda, come riporta il Wall Street Journal, ha laconicamente dichiarato che Apple “periodicamente acquista società tecnologiche più piccole, e solitamente non discutiamo sulle nostre finalità o strategie”. Che dunque VocalIQ sia funzionale al miglioramento di Siri e di altre soluzioni basati sull’interazione vocale e sull’apprendimento automatico è una solo una legittima supposizione.

Sul sito della startup, nata nel 2011, i settori dell’automotive, dei dispositivi mobili, della robotica, delle smart home e delle applicazioni incentrate sul linguaggio sono citati come sbocchi di una tecnologia che nasce da un decennio di studi accademici e ricerche sulle comunicazioni fra uomo e macchine. La Application Programming Interface di VocalIQ promette di superare i limiti delle attuali interfacce, definite come “artigianali, fragili e frustranti”.

 

 

“È irrealistico”, si legge nell’home page del sito di VocalIQ, “aspettarsi che sette miliardi di persone comincino a comunicare nel modo stabilito un programmatore. I sistemi di dialogo devono imparare a parlare come le persone, e non viceversa”. L’aspettativa è dunque quella di ottenere interazioni meno rigide, in cui l’utente possa rivolgersi all’assistente vocale senza memorizzare comandi e parlando semplicemente come farebbe dialogando con un’altra persona.

 

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