11/07/2016 di Redazione

Apple chiude i conti con Network-1 sborsando 25 milioni

La questione legale si trascinava dal 2008 e riguardava un brevetto sviluppato inizialmente a Yale e poi depositato nel 1999. Secondo l’accusa la tecnologia è stata utilizzata dalla Mela in soluzioni come Cover Flow e Time Machine senza il pagamento delle

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Apple si piega alla dura legge dei “patent troll”. La Mela ha scelto di versare 25 milioni di dollari a Network-1 Technologies, azienda che sin dal 2008 stava cercando di farsi risarcire dal colosso di Cupertino per l’utilizzo improprio, almeno secondo l’accusa, di una tecnologia brevettata. Nello specifico si trattava di una funzionalità di memorizzazione dei documenti in ordine cronologico implementata, questa è la tesi di Network-1 Technologies, nei prodotti Apple senza un equo pagamento di royalties. La tecnologia di “lifestreaming” potrebbe ricordare per esempio Cover Flow, impiegata dalla Mela in dispositivi come l’iPod. Oppure il sistema di backup automatico Time Machine.

Come ricorda la testata The Verge, il brevetto nacque a Yale nel 1996, quando la tecnologia venne sviluppata dal professor David Gelernter e dal suo assistente Eric Freeman e assorbita poi dalla società Mirror Worlds da loro cofondata, la quale la depositò presso l’ufficio statunitense competente nel 1999 (U.S. Patent No. 6.006.227).

La battaglia legale iniziò, come detto, nel 2008 presso l’Eastern District Court del Texas, ma a maggio 2013 Network-1 Technologies decise di acquisire questo brevetto e altri rilevando in blocco la Mirror Worlds. Ma va detto che ad Apple sarebbe potuta andare peggio, perché il procedimento presso il tribunale texano era inizialmente ben più corposo, in quanto Mirror pretendeva un risarcimento di 625,5 milioni di dollari per un intero set di quattro tecnologie.

La causa si arenò il 4 aprile del 2011, quando il giudice distrettuale Leonard E. Davis della corte di Tyler “scagionò” Cupertino dall’accusa, respingendo quasi totalmente la richiesta di risarcimento. Rimase integra solo la parte relativa al brevetto numero 6.006.227, per cui Apple ha poi scelto di pagare i 25 milioni. Come controparte, la Mela ha ottenuto una licenza di utilizzo non esclusiva della tecnologia e l’accesso ad altri brevetti del portfolio di Network-1, inizialmente sviluppati da Mirror Worlds.

 

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