16/04/2015 di Redazione

Apple compra LinX per trasformare il cellulare in una reflex

La casa di Cupertino, secondo il Wall Street Journal, avrebbe comprato per venti milioni di dollari la società israeliana specializzata in gruppi ottici e sensori di elevata qualità per dispositivi mobili. L’obiettivo è migliorare sempre più il livello de

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La battaglia per offrire lo smartphone più performante è spesso incentrata anche sul livello della fotocamera e, di conseguenza, sulla qualità delle immagine e dei video che il gruppo ottico è in grado di registrare. La maggior parte dei dispositivi mobili scatta oggi fotografie di gran lunga migliori di quelle realizzabili solo qualche anno fa con le fotocamere digitali non professionali. Ma la definizione e il livello delle immagini “catturate” con una reflex sono ancora ineguagliabili. E questa è una cosa che ad alcuni produttori sembra dare quasi fastidio. Prendete Apple, ad esempio. Secondo il Wall Street Journal avrebbe appena acquistato l’azienda israeliana LinX Computational Imaging per una cifra sconosciuta. Si parla di venti milioni di dollari, per portarsi in casa tutta la tecnologia della società, che sviluppa avanzate fotocamere in miniatura per smartphone, tablet e ultrabook.

L’obiettivo della compagnia è arrivare, un giorno, a portare la qualità delle macchine reflex sui dispositivi mobili, grazie a un portafoglio prodotti di altissimo livello. LinX, infatti, dispone di una serie di brevetti riguardanti sensori, ottiche e innovativi processori d’immagini, in grado di determinare la profondità di campo a ogni singolo scatto. La peculiarità del software di elaborazione è quella di riuscire poi a combinare insieme tutte le fotografie in un unico file a tre dimensioni. Gli obiettivi di LinX funzionano bene anche in condizioni di scarsa luminosità e supportano tempi di esposizione ridotti quando la luce è invece presente.

In sostanza, è come possedere una reflex tascabile. Ma non solo. Le tecnologie sviluppate dalla casa israeliana porrebbero anche le basi per arrivare, in futuro, ad altre funzionalità avanzate come il riconoscimento facciale e la rimozione automatica dello sfondo dalle immagini. L’ultimo colpo di Apple in Israele segue altre due “incursioni” nel mercato di quel Paese: la casa guidata ora da Tim Cook acquistò infatti, nel 2011, Anobit Technologies, produttrice di memorie flash e nel 2013 incorporò PrimeSense, la stessa società detentrice dei brevetti per i chip implementati nel controller Kinect della Xbox di Microsoft.

 

Nel 2013 Apple acquistò per 350 miliodi di dollari PrimeSense, società specializzata in sensori 3D

 

Ma il rapporto con il Paese del vicino Oriente va ancora più in profondità, perché la Mela possiede ben tre centri di ricerca sotto la stella di David: l’ultimo è stato inaugurato nel 2013, a Raanana e conta circa 150 addetti. Gli altri due si trovano invece ad Haifa ed Herzaliya. In totale, si tratta di settecento dipendenti, che hanno reso Israele il principale polo di sviluppo di Apple al di fuori degli Stati Uniti.

 

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