04/07/2016 di Redazione

Apple diffonde la propaganda cinese, ma fa arrabbiare il governo

La società di Cupertino è stata portata in tribunale da un centro di produzione cinematografico legato al governo cinese. La colpa è quella di ospitare su iTunes l’applicazione di un servizio di streaming, Youku, che ha violato l’esclusiva su un film patr

immagine.jpg

Nuovi grattacapi cinesi per Apple, a causa di motivo davvero inusuale: un film patriottico cinese di oltre vent’anni fa, del 1994 per la precisione. Un centro di produzione cinematografica collegato direttamente al governo, il Movie Satellite Channel Program Production Center, ha portato la Mela con l’accusa di aver violato un’esclusiva di trasmissione online del film, titolato Xuebo dixiao (Lotta sanguinosa con il nemico feroce): una celebrazione delle imprese dell’esercito cinese degli anni Trenta, impegnato a lottare con soldati giapponesi sul fronte settentrionale.

La colpa di Apple è quella di aver pubblicato su iTunes l’applicazione Youku HD, un servizio di streaming video cinese (figlio di una società quotata alla New York Stock Exchange) che ha messo a catalogo il film in questione, violando l’esclusiva detenuta dal Movie Satellite Channel Program Production Center. Sebbene formalmente corretta, l’accusa portata davanti a una corta distrettuale di Pechino appare alquanto pretestuosa: non trattandosi certo di un titolo in cima alle classifiche del botteghino, è difficile accettare che la sua pubblicazione su Youku abbia potuto causare “enormi perdite economiche” al centro di produzione di emanazione statale.

Il Movie Satellite Channel Program Production Center ha fatto causa anche alla Heyi, la società che ha sviluppato l’app Youku HD. L’accusa chiede ora l’immediata rimozione di Xuebo dixiao dal catalogo dei titoli in streaming e un risarcimento danni di circa 50mila yuan, cioè meno di 7mila euro, e un’ulteriore compensazione di 20.158 yuan (2.700 euro circa) per le spese legali. Bruscolini per un colosso come Apple e anche per Youku, ma che fanno notizia soprattutto per l’insolito accostamento fra un servizio digitale su mobile e un film dell’era analogica.

Per molti commentatori online, l’episodio puzza anche un po’ di accanimento nei confronti di un’azienda nordamericana con cui la Cina (oltre a fare affari, Foxconn docet) ha anche rapporti di rivalità. La recente ascesa delle vendite di iPhone nel Paese del Dragone ha permesso a Apple di insinuarsi in un mercato dominato da vendor come Huawei e Xiaomi e Oppo, i quali comunque negli ultimi mesi hanno recuperato terreno.

 

 

La notizia è arrivata a rovinare un momento di piccola distensione fra l’azienda californiana e il gigante asiatico. Nel mese di giugno una corte di Pechino deputata a valutare i contenzioni sulle proprietà intellettuali, la Beijing Intellectual Property Court, aveva accolto il ricorso arrivato da Cupertino, interrompendo il bando sulle vendite in terra cinese dell’iPhone 6 e del 6 Plus, modelli che erano stati giudicati troppi simili a quelli di un’azienda di Shenzen. Il bando è comunque soltanto sospeso, in attesa di riesame.

 

ARTICOLI CORRELATI