07/08/2012 di Redazione

Apple e Samsung in guerra: chi vincerà? Entrambe

Il balletto di accuse e contro accuse che sta andando in scena in California fa da sponda ai successi delle due grandi rivali sul mercato. Come se la grancassa mediatica intorno al processo fosse una mirabile operazione di marketing e di branding. Che ogg

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Più che registrare quotidianamente cosa succede alla Corte Distrettuale di San Jose, per capire il significato “profondo” dell’infinita lotta legale fra Apple e Samsung basta forse entrare in un negozio di dispositivi elettronici. Per esempio nel centro di Milano, dove un gentile commesso non si sottrae alla seguente domanda indiscreta: “quali sono gli smartphone che vendete di più?”. Risposta: “iPhone o Galaxy S”. Apple o Samsung, per gli altri non c’è spazio, anzi non c’è domanda. Sarà solo per l’effetto delle Olimpiadi (dove il Galaxy S III è il gadget hi-tech ufficiale) o per l’efficacia degli spot televisivi?



Torniamo in California. Nel dibattimento di ieri, i legali del chaebol coreano hanno enfatizzato il fatto che di modelli Samsung in commercio sul mercato Usa ce ne sono oltre un centinaio, con un look che risponde (anche) ai requisiti espressi dai carrier mobili. E l’accusa di aver copiato il design di iPhone e iPad, toeria su cui si basa di fatto tutto l’impianto accusatorio di Apple?

Dal punto di vista di Cupertino è lecita, da quello di Samsung lo studiare prodotti e strategie dei concorrenti fa parte del gioco; soprattutto se in un business remunerativo come quello degli smartphone si concretizza uno scenario in cui i due principali vendor catturano oltre la metà degli acquisti. E questo conta di più, in ottica business, della capacità di studiare in laboratorio “form factor” esclusivi o interfacce e icone originali.  

L’iPhone - il look & feel e la user experience dell’iPhone - è diventato uno standard? Fuor di dubbio, sia a livello di industria che a livello di consumatori utenti. Tutti gli altri, da Samsung a Zte, ne hanno copiato per forza di cose il design? Non è detto. E c’è anche qualche giudice (vedi quello inglese che ha rigettato le richieste di Apple dando ragione a Samsung) che è di questo avviso.

Chi oggi compra un Galaxy SIII lo fa perché è simile all’iPhone, ha come sistema operativo Android o perché (anche) le promozioni di cui è oggetto sono tali (negli Usa Samsung rimborsa 300 dollari gli utenti che lo comprano restituendo lo smartphone attualmente in uso) da indurne l’acquisto? Facciamo tutte e tre le cose?

Visto il periodo, e l’incessante produzione di indagini sui gusti veri o presunti dei consumatori in ambito tecnologico, perché non inventarsi un sondaggio finalizzato a capire quanti utenti abbiano confuso uno smartphone o un tablet di Samsung con uno di Apple o cambiato decisione di acquisto perché influenzati dalla somiglianza fra i device?

Apple nelle tavolette ha il 68% del mercato, Samsung il 10%: eppure il Galaxy Tab è (da spento) molto simile all’iPad. Diversamente, negli smartphone a comandare è la casa coreana, avendo coronato una rincorsa che parte da molto lontano, da quando Samsung non era neppure presente nella top five della classifica di vendita degli smartphone e con Apple aveva solo rapporti di fornitura (che permangono, e assai più importanti e strategici, anche oggi). Cosa significa questo?

Per esempio che le querelle legali sono una faccia, una componente intrinseca, dell’essere grandi firme in un mercato vitale come quello della telefonia mobile. Lo stesso è successo nei pc e nei processori. Perché Apple e Samsung non trovano un accordo e chiudono la vicenda siglando anche una reciproca e vantaggiosa collaborazione di cross licensing?



Perché (forse) non è ancora il momento di farlo ed essere sotto i riflettori dell’intero pianeta, dal punto di vista della brand awerness, fa comodo ad entrambe. Oggi il prodotto best seller è il Galaxy SIII, in autunno lo sarà con ogni probabilità il nuovo iPhone 5 (a proposito, come fa notare ironicamente qualcuno, “non è che Apple abbia scippato l’idea dello schermo ultra large a Samsung?”) e per Natale la scelta della maggior parte dei consumatori avidi di novità tecnologiche cadrà sul nuovo Galaxy Note II o sul fantomatico iPad Mini.

Con buona pace di Microsoft, Nokia e Research in Motion e in secondo luogo di Amazon, Motorola, Sony e Htc, la fetta più grande del venduto di smartphone e tablet a venire sarà appannaggio di Apple e Samsung. A prescindere da come finirà la partita legale in quel di San Jose.






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