27/04/2016 di Redazione

Apple inciampa nei conti: è il primo stop dal 2003

Trimestre da “dimenticare” per la Mela: malgrado numeri ancora probabilmente irraggiungibili da qualsiasi altra società, il gruppo ha riportato un fatturato in calo del 13% anno su anno (50,6 miliardi), deludendo le aspettative degli analisti. Gli iPhone

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C’è una prima volta per tutti, anche per Apple. Il colosso di Cupertino ha pubblicato i conti del secondo trimestre dell’anno fiscale 2016, riportando un fatturato di 50,6 miliardi di dollari, in flessione di ben 13 punti percentuali anno su anno e inferiore rispetto al consensus di 51,97 miliardi. Come detto, è la prima volta che il giro d’affari scende dal 2003. La “colpa”? In queste ore le dita sono tutte puntate contro gli iPhone, che hanno venduto più delle aspettative degli analisti (51,2 milioni contro i 50,7 attesi), ma hanno comunque scontato un calo del 16 per cento anno su anno. Il gioiello di Cupertino è ovviamente il responsabile numero uno, ma anche gli altri prodotti hanno vissuto un trimestre difficile. Gli iPad venduti sono stati 10,2 milioni (meno 19% anno su anno), i Mac 4,03 milioni (-11%).

A far crollare il titolo in borsa (negli scambi after-hours Apple cedeva l’otto per cento) è stato anche l’utile per azione, attestatosi a 1,90 dollari contro i due attesi dagli analisti. L’utile netto è stato 10,52 miliardi e i margini lordi sono calati al 39,4 per cento, dal 40,8 per cento dei primi tre mesi dell’anno fiscale in corso. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 67 per cento del fatturato trimestrale (con l’India in forte crescita), il che significa che il dollaro forte ha contribuito ancora una volta alla contrazione dei conti del gigante californiano.

A far scatenare i mercati è stato anche l’outlook per il trimestre in corso. La Mela si aspetta un fatturato compreso tra i 41 e i 43 miliardi di dollari, contro previsioni di Wall Street per 47,3 miliardi. Il margine lordo dovrebbe attestarsi fra il 37,5 e il 38 per cento, mentre le spese operative dovrebbero essere di poco superiori ai sei miliardi di dollari (nei tre mesi chiusi al 26 marzo sono state invece di 5,93 miliardi). Inoltre, anche le vendite di iPhone dovrebbero calare ancora.

 

Fonte: Apple

 

“Il mercato degli smartphone, come sapete, non sta crescendo”, ha commentato Tim Cook durante la consueta call con gli analisti dopo la pubblicazione dei conti. Il numero uno di Apple ha comunque elogiato il proprio team per il lavoro svolto e ha puntato il dito, ancora una volta, contro le difficili condizioni macroeconomiche. Ma Cook si è comunque mostrato ottimista: “tutto questo passerà”, ha aggiunto il Ceo.

Ma, in mezzo a questi numeri non proprio positivi, c’è qualcosa che sembra andare nella direzione giusta? Sicuramente i servizi online che, pur avendo lasciato sul terreno un punto rispetto al primo trimestre, sono cresciuti anno su anno del 20 per cento, toccando così i 5,99 miliardi di dollari. Apple Music ha 13 milioni di abbonati a pagamento, mentre Apple Pay è utilizzato ogni settimana da un milione di nuovi utenti.

Bene anche la categoria “altri prodotti”, che include anche le performance degli Apple Watch: questo segmento è cresciuto del 30 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se è crollato di cinquanta punti se confrontato con i tre mesi precedenti. Cook ha sottolineato che le vendite degli indossabili sono andate incontro alle aspettative del gruppo e che il 40 per cento delle unità è stato consegnato durante il periodo delle festività natalizie.

 

Fonte: Apple

 

Il board aziendale ha inoltre annunciato un aumento di cinquanta miliardi di dollari per il programma di restituzione del capitale agli azionisti. Nell’ambito del piano di buyback ampliato, Apple prevede di spendere un totale complessivo di 250 miliardi di dollari in contanti entro la fine di marzo 2018. Il consiglio ha infine approvato un aumento del 10 per cento al dividendo trimestrale dell’azienda, e ha dichiarato un dividendo di 57 centesimi per azione rispetto ai 52 precedenti.

 

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