02/01/2017 di Redazione

Apple pronta a tagliare la produzione di iPhone 7

Mercato pigro e scarsità di sensori d’immagine avrebbero convinto la Mela a ridurre del 10% l’output degli impianti, in modo da non accumulare troppe riserve nel trimestre gennaio-marzo. Ad aprile Cupertino potrebbe inoltre inaugurare il primo impianto pr

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Le vendite di iPhone durante il periodo natalizio saranno pur andate a gonfie vele, ma sembra che Apple tema una ricaduta nel primo trimestre del 2017. Per questo motivo, come fatto già l’anno scorso, l’azienda potrebbe aver deciso di tagliare del 10 per cento anche la produzione dei melafonini top di gamma, vale a dire gli iPhone 7 e iPhone 7 Plus. L’indiscrezione arriva dalla testata economica Nikkei Asian Review, la quale ha rielaborato i dati di alcuni tra i principali fornitori hardware di Cupertino. La prudente mossa di Apple servirebbe a non accumulare troppe scorte nei magazzini, evitando così gli errori compiuti a fine 2015 con gli iPhone 6s.

Già a inizio 2016 l’azienda aveva deciso di muoversi con i piedi di piombo, partendo con una produzione di dispositivi ridotta del 20 per cento rispetto all’esercizio precedente. Ma, a quanto pare, la prudenza non sarebbe bastata, perché il mercato avrebbe risposto in maniera ancora più timida. Da qui la decisione di sforbiciare di altri 10 punti percentuali durante il trimestre solare in corso.

Secondo Nikkei, però, la domanda fragile non sarebbe stata l’unica causa a convincere i dirigenti di Apple a cambiare rotta. La testata cita anche una carenza generale dei sensori d’immagine che la Mela utilizza negli apprezzati iPhone 7 Plus: senza un numero adeguato di componenti prodotti dai partner asiatici di Cupertino non è quindi possibile rispondere alle richieste dei consumatori.

“La domanda giapponese per gli iPhone 7 è forte, grazie in parte anche alla compatibilità del cellulare con i sistemi contactless”, ha scritto Nikkei. “Ma il giro d’affari del Paese rappresenta solo il 10 per cento del mercato globale degli smartphone: non può quindi compensare il generale andamento pigro” di tutto il settore.

 

 

Cosa fare allora per ringalluzzire il fatturato? Una mossa potrebbe essere quella di “invadere” l’India. Apple sarebbe infatti vicina all’avvio della produzione di dispositivi nello sterminato Paese asiatico. Secondo Times of India, Wistron, uno dei principali fornitori taiwanesi del gruppo californiano, potrebbe accendere ad aprile un nuovo impianto a Peenya, area industriale nei pressi di Bangalore. Lo scopo sarebbe quello di realizzare i device da vendere poi sul mercato indiano, considerato ormai dagli analisti come la nuova Cina.

Produrre smartphone in loco consentirebbe a Cupertino di tagliare drasticamente i prezzi di vendita, su cui fino ad oggi sono gravate tasse d’importazione pari a circa il 12,5 per cento. Già nel corso del 2016 Tim Cook aveva annunciato l’apertura di due nuovi centri di ricerca e sviluppo a Bangalore e Hyderabad. Il prossimo passo potrebbe essere quello di inaugurare un Apple Store nel Paese, chiudendo così il cerchio.

 

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