25/11/2015 di Redazione

Apple risveglia la forza del motion capture con Faceshift

Techcrunch dà per certa l’acquisizione della startup svizzera per una cifra non precisata. Il piccolo gruppo nato all’interno del Politecnico di Losanna sviluppa tecnologie di animazione facciale, utilizzate anche nel kolossal Star Wars, che la Mela potre

immagine.jpg

Nel prossimo episodio di Star Wars, intitolato “Il risveglio della forza” e in uscita nelle sale italiane il 16 dicembre, potrete trovare anche della tecnologia made in Cupertino. Non proprio elaborata all’interno dei campus di Apple, ma legata indirettamente alla Mela. Il colosso diretto da Tim Cook, infatti, ha acquisito Faceshift, una startup svizzera con sede principale a Zurigo che ha sviluppato sistemi per l’animazione facciale e per il motion capture in tempo reale. Ed è proprio questa tecnologia a trovare spazio in alcune sequenze del kolossal di Guerre Stellari. In realtà, come da tradizione, il gruppo di Cupertino non ha confermato ufficialmente la notizia, limitandosi alla classica dichiarazione di circostanza: “Apple acquisisce di tanto in tanto aziende tecnologiche più piccole e solitamente non commenta gli scopi o i propri piani industriali”. Ma, dopo un pressing costante su diverse fonti e in seguito a indiscrezioni filtrate già a settembre, il sito d’informazione Techcrunch dà ormai l’acquisizione per cosa fatta, anche se non vengono svelate cifre.

L’interesse per Apple in questo settore non è nuovo, in quanto il gigante di Cupertino già in passato si è incorporato startup come Primesense (pagandola 350 milioni di dollari), la svedese Polar Rose e la tedesca Metaio, con l’obiettivo principale di sviluppare tecnologie all’avanguardia per la realtà aumentata. Un mercato in grande fermento che, accoppiato a quello analogo (ma differente) della realtà virtuale, genererà un giro d’affari multimiliardario nei prossimi anni.

La nascita di Faceshift risale al 2011 e l’embrione della startup si sviluppa tra le pareti del Computer Graphics and Geometry Laboratory presso l’École polytechnique fédérale di Losanna. Dopo due anni di esperimenti e test in laboratorio, il grande salto della neonata società si ha nel 2013 con l’assunzione di Doug Griffin (veterano della computer grafica ed ex Electronic Arts, che attualmente ha però un’altra occupazione) come direttore del primo ufficio oltreoceano, a San Francisco. Potrebbe essere quindi stata l’aria della Silicon Valley a ispirare l’acquisizione di Apple: sembra infatti che già diversi dipendenti di Faceshift stiano lavorando per la Mela al di fuori dell’Europa.

 

 

Considerata la segretezza quasi militare dei piani e delle strategie industriali dell’azienda di Cupertino, si possono al momento fare soltanto speculazioni sull’ennesima acquisizione di una startup impegnata nella grafica e nel riconoscimento facciale. Il primo campo applicativo potrebbe essere quello della sicurezza: con la tecnologia di Faceshift, Apple potrebbe infatti essere in grado di sviluppare sistemi di riconoscimento di livello enterprise per l’identificazione di dipendenti, clienti o, più in generale, persone fidate.

 

ARTICOLI CORRELATI