31/01/2018 di Redazione

Apple traino d'innovazione, le europee risalgono, l'Italia latita

L'annuale sondaggio di The Boston Consulting Group incorona ancora la Mela come società più innovativa al mondo. Alcune realtà francesi e tedesche, però, risalgono la classifica, mentre nessuna azienda italiana è fra le prima cinquanta.

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Chi sono le aziende più innovative del pianeta? Nell'ordine: Apple, Google, Microsoft, Amazon,Samsung, Tesla, Facebook, Ibm, Uber e Alibaba. È tutta tecnologica la top-10 emersa dall'ultima edizione (la dodicesima) del sondaggio “The Most Innovative Companies” di The Boston Consulting Group, considerando che Tesla e Uber si occupano di trasporti ma lo fanno con una spinta visionaria tipica delle aziende digitali e utizzando alcune delle innovazioni tecnologiche comuni al mondo Ict (cloud, IoT, analytics, mobile, iintelligenza artificiale, per citare le più importanti).

 

La vera notizia non sta tanto nei primi posti della classifica, in cui Apple conquista ancora una volta l'oro e in cui Google e Microsoft per la prima volta ottengono l'argento e il bronzo, secondo il giudizio espresso dagli oltre mille responsabili It senior interpellati dalla società di consulenza. Sono due, piuttosto, i fatti da evidenziare: la rimonta delle aziende europee, da un lato, e la deludente assenza di nomi italiani nella lista dei primi cinquanta innovatori mondiali.

 

Il dominio delle società statunitensi, in particolare californiane, è ancora schiacciante. Ma mentre nella scorsa edizione le aziende europee (cioè multinazionali fondate in uno Stato europeo) incluse nella top-50 erano dieci, quest'anno sono risultate quindici. Bisogna fermarsi al diciannovesimo posto per trovare la meglio classificata, la francese Orange, e scendere poi per incontrare la tedesca Siemens (21esima), la anglo-olandese Unilever (22esima), le tedesche Basf (23esima), Bayer (27esima), Allianz (30esima), Daimler (33esima), il gruppo assicurativo transalpino Axa (al 34esimo posto), ancora le germaniche Adidas (35esima) e Bmw (36esimo), la tedesca Sap (42esima), la britannica Intecontinental Hotels Group (44esima), l'olandese Philips (49esima) e la svizzera Nestlé (50esima).

 

 

 


Vale la pena notare come undici delle cinquanta aziende, sette delle quali incluse nella top-10, siano etichettabili come realtà “native digitali”, ovvero nate su fondamenta digitali e fortemente innovative. Fra gli “scalatori” della classifica di quest'anno spiccano Uber, per la prima volta in top-10, e la multinazionale cinese Tencent, che l'anno scorso non figurava nemmeno nella lista delle cinquanta e che ora è ottimamente piazzata al 14esimo posto.

 

Per questa volta l'Italia resta ancora a bocca asciutta, ma con la speranza di un qualche esordio tricolore in una delle prossime edizioni del sondaggio. Nonostanza l'assenza di realtà d'eccellenza dal punto di vista dell'innovazione, questo obiettivo è ritenuto una priorità dal 91% dei professionisti italiani intervistati da Boston Consulting, percentuale ben superiore al 77% emerso come media globale. Tra i professionisti It italiani crescono le aspettative per un incremento degli investimenti dedicati all'innovazione: il 63% degli intervistati dello Stivale (controil 49% del precedente sondaggio) pensa che quest'anno i budget aumenteranno.

 

 

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