30/05/2016 di Redazione

Arm presenta la nuova generazione di Soc per la realtà virtuale

L’azienda ha svelato i core a 64 bit Cortex-A73 (Artemis) e le Gpu Mali-G71 (Bifrost). L’aumento delle performance e il risparmio energetico ottenuto dal produttore consentirà a queste nuove soluzioni, in arrivo a inizio 2017, di fare da battistrada per e

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Si chiama Artemis e porterà sugli smartphone di fascia alta, tra le altre cose, anche la realtà virtuale. È la nuova architettura system-on-chip (Soc) a 64 bit svelata da Arm e ribattezzata Cortex-A73, che segue a distanza di un anno il core A72. Il produttore, inoltre, ha presentato la nuova Gpu Mali-G71. Mantenendo lo stesso approccio che aveva contraddistinto lo sviluppo dei chip precedenti A72 e A57, anche il nuovo arrivato della famiglia Cortex conserva la configurazione big.Little, il che significa la possibilità di implementare i core in accoppiata con altre soluzioni, come gli A53 o gli A35. In questo modo, i “cervelli” meno potenti possono essere destinati alla gestione di operazioni e processi meno impegnativi, così da ridurre anche lo spreco energetico. In alternativa, comunque, è sempre possibile utilizzare i core singolarmente.

Invece di mantenere il front end three-wide, come fatto con la generazione A72, il produttore ha scelto di tornare a un front end two-wide. Il nuovo Cortex è diventato così il più piccolo ed efficiente core Armv8-A mai realizzato dal vendor, con una superficie inferiore ai 0,65 millimetri quadrati per core e un processo produttivo a 10 nanometri, basato su tecnologia Finfet (Fin Field Effect Transistor).

Attualmente, le soluzioni dell’azienda statunitense sono tutte a 14 o a 16 nanometri. Secondo i dati diffusi da Arm, i core A73 sono il 30 per cento più efficienti e più performanti della generazione precedente. Il merito è anche di un innalzamento della frequenza operativa, passata dai 2,5 GHz degli A72 agli attuali 2,8 GHz. Come detto, uno degli obiettivi di Arm è quello di realizzare nuove soluzioni in grado di portare un’esperienza di realtà virtuale concreta sugli smartphone.

Secondo i piani dell’azienda, i core A73 dovrebbero arrivare sul mercato consumer a inizio 2017 ma, visto l’estremo interesse di alcuni produttori (come Mediatek, Marvell e Hisilicon, che già hanno ottenuto le licenze per i design), non è detto che le nuove soluzioni non arrivino già entro la fine del 2016 a 14 o a 16 nanometri.

 

Fonte: Arm

 

Ovviamente, una tecnologia come la realtà virtuale necessita di soluzioni grafiche all’altezza. Ecco perché Arm ha lavorato anche su una nuova Gpu scalabile, ribattezzata come detto Mali-G71, in grado di migliorare del 50 per cento le performance della generazione precedente (Mali T880), ottenendo al contempo un risparmio energetico del 20 per cento. Il tutto a parità di processo produttivo.

Per innalzare l’asticella, Arm ha raddoppiato il numero degli shader, passati da 16 a 32. La Gpu è basata sull’architettura di terza generazione Bifrost, ottimizzata per le Api Vulkan e dotata di un sistema di “vettorizzazione quadrupla” che permette di ridurre l’overhead grazie all’esecuzione contemporanea di quattro thread. Le G71 garantiscono inoltre una compatibilità totale con Heterogeneous System Architecture (Hsa), il che migliora il cosiddetto Gpu computing (elaborazione che affianca la scheda grafica alla Cpu).

Nomi importanti come Samsung hanno già mostrato il proprio interesse alle nuove unità grafiche di Arm, soprattutto nei campi della realtà virtuale e aumentata su mobile. Mercati ghiotti: le stime sono varie, ma secondo certi numeri entro il 2020 la Vr da sola varrà globalmente circa 21,8 miliardi di dollari. E l’arrivo imminente di Daydream, piattaforma per la realtà virtuale annunciata di recente da Google, potrebbe spalancare le porte ad altre novità.

 

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