05/03/2012 di Redazione

Aspettando l'iPad 3 ecco come si muovono i rivali di Apple

Mercoledi a San Francisco è atteso l’annuncio del tablet di terza generazione della Mela. E si parla anche di una versione a basso costo dell’iPad 2. Gli analisti, intanto, provano a delineare il futuro di questo mercato, che registra (dal MWC 2012) le no

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L’iPad 3 sarà una vera rivoluzione anche in fatto di design? O solo un sostanzioso aggiornamento del suo predecessore in virtù di attributi di peso alla voci schermo (Retina Display), connettività (4G), processore (quad core A6?) e funzionalità di riconoscimento vocale (Siri)?

Detto che la seconda sembra oggi l’opzione più credibile – e per qualcuno la nuova dotazione tecnica rappresenta comunque qualcosa di rivoluzionario – ciò che gli analisti di mercato stanno valutando in queste ore di immediata vigilia sono le reali potenzialità di vendita della tavoletta di terza generazione.

Lo Yerba Buena Center di San Francisco si prepara a salutare il lancio delll'iPad 3


L’appuntamento è fissato come noto per mercoledi 7 allo Yerba Buena Center di San Francisco. Apple toglierà finalmente i veli alla sua creatura a tavoletta di terza generazione e magari anche, dicono le ultime indiscrezioni, anche una versione a basso costo (con memoria di soli 8 Gbyte) dell’iPad 2.

Perché questo? Per due motivi. Dare continuità con un modello che ha sempre visto la casa di Cupertino ribassare i costi a listino dei suoi best seller (l’iPhone insegna) al momento di lanciare il nuovo arrivato e gettare un’ombra sulle velleità di chi pensa di seguire – Google in primis - la strada di Amazon e del suo Kindle Fire da 199 dollari “che tanto successo ha avuto negli Usa nell’ultimo trimestre del 2011).

Un’altra domanda è quindi più che lecita: l’iPad 3 ripeterà gli exploit di vendita dei suoi predecessori? Saprà per esempio portare Apple a vendere 60-70 milioni di tablet quest’anno contro i poco meno di 48 milioni del 2011 (di cui circa 16 milioni spediti sul mercato fra ottobre e dicembre)?

E permetterà alla Mela di tenere a debita distanza – sia in fatto di quote di mercato che in fatto di prodotto – una concorrenza che presto avrà in squadra una certa Microsoft, già candidata al ruolo di vera rivale di Apple con il suo Windows 8? E, altro quesito che verrà soddisfatto fra circa 48 ore, quanto costerà l’iPad 3 entry level e quanto il modello top di gamma, 499 e 829 dollari rispettivamente come le attuali equivalenti versioni dell’iPad 2?

Samsung raddoppia il Note
Al Mobile World Congress di Barcellona la novità più importante messa in vetrina da Samsung è stato senza dubbio il Galaxy Note 10.1. La nuova tavoletta con pennino digitale, che in Italia arriverà a fine maggio con un prezzo di listino indicativo di 700 euro, conferma come la casa coreana punti parecchio su una categoria di dispositivi a metà strada fra smartphone e tablet.

Galaxy Note 10.1


Le peculiarità di questo prodotto, fatta eccezione per la grandezza del display, sono praticamente le stesse del modello da 5,3 pollici attualmente in commercio: sistema operativo Android (4.0 Ice Cream Sandwich), avanzate capacità multi-tasking e ovviamente la Stylus Pen in dotazione per creare direttamente a display contenuti e documenti da utilizzare e condividere in formato digitale.

Da Samsung sono convinti che il Note extra large non ruberà spazio ai tradizionali tablet perché si tratta di un prodotto complementare e indirizzato a una fascia di utenza più attenta a determinate qualità funzionali del dispositivo e meno a quelle di entertainment che invece sono il piatto forte dei due Galaxy Tab 2 presentati al Mwc.

Uno con schermo da 7 pollici e altro da 10.1 pollici, entrambi con a bordo Android 4.0 Ice Cream Sandwich e disponibili nella doppia versione 3G Hspa+ e Wi-Fi e pronti a sbarcare in Italia a partire da aprile con prezzi indicativi di 400 e 500 euro rispettivamente.

Troppo poco per dare fastidio ad Apple e invertire una tendenza che vede al momento Samsung non decollare nel segmento dei tablet (del milione di tavolette vendute in Italia nel 2011 quelle spedite dal gigante coreano sono state circa 100mila)? Probabilmente sì, e non è in tal senso un mistero che Samsung (al pari di molti altri vendor) è perfettamente consapevole delle potenzialità dei tablet a piattaforma Windows.

Galaxy Tab 2

 
Se oggi a catalogo c’è solo uno Slate pc da 11,3 pollici con Windows 7 e processori Intel è tutt’altro che remota la possibilità di vedere nei prossimi mesi una tavoletta basata sul nuovo sistema operativo di Microsoft e chip Arm.

Tavoletta con la quale Samsung potrebbe attaccare con maggiore decisione di quanto non lo possa (e voglia ) fare oggi il segmento aziendale (che in Italia rappresenta circa il 5% del venduto dei tablet), forte anche delle numerose applicazioni verticali per il mondo business che costituiscono già oggi il portafoglio di software a corredo dei Galaxy Tab.

Asus scommette sull’ibrido. E Huawei gioca il jolly quad core
Una strada diversa - quella che ci vede proiettati nell’era del “cloud computing ubiquo” per dirla con le parole spese a Barcellona dal Chairman di Asus, Jonney Shih – l’ha imboccata per l’appunto il produttore taiwanese.

Che battezzando la neonata famiglia Transformer Pad ha tolto i veli all’atteso PadFone, un prodotto “tre in uno” – uno smartphone che si infila nella “schiena” di un tablet da 10,1 pollici a tecnologia capacitiva Corning Gorilla Glass (la PadFone Station) e un notebook ultraportatile che si materializza con l’apposita tastiera fornita a corredo –  pensato per abilitare collegamenti di tipo “seamless” fra il telefono (che funge da cervello e motore del sistema) e la tavoletta (la cui funzione è quella di schermo).

Asus PadFone


La convergenza fra computing e mobilità è in tal senso totale, e tanto per non farsi mancare nulla Asus ha pensato anche a una penna stilo Bluetooth (opzionale), dotata di microfono, per ricevere le chiamate in entrata sullo smartphone – un apparecchio Hspa+ con schermo da 4,3 pollici a tecnologia Super Amoled (a risoluzione Qhd), processore Qualcomm Snapdragon S4 dual core con tecnologia Cortex A15 e sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich - e per operare sul display touch.

Se il PadFone è molto gadget hi-tech per un pubblico consumer, i Transformer Pad Prime 201, Infinity e 300 - anch’essi in rampa di lancio per la primavera con costi ancora oggi ignoti – costituiscono invece l’avanguardia della proposta Asus in fatto di mobile computing anche per il mondo business.

La logica di questi prodotti è quella di riassumere in un unico device con form factor da 10,1 pollici le peculiarità di un tablet e quelle di un netbook, con l’ausilio di una tastiera dock da aggiungere all’occorrenza.

Il tutto sfruttando le caratteristiche di Android 4.0 Ice Cream Sandwich, la potenza dei quad core Tegra 3 di Nvidia (di serie sulla serie 201 e 300) e della connettività connettività 4G Lte in abbinamento a quella 3G e Wi-Fi (plus dichiarato della famiglie Infinity e 300).

Huawei MediaPad 10 FHD


Nella corsa al trono di Apple le pretendenti cercano quindi anche strade alternative per convincere l’utenza della bontà dei prodotti Android (e in futuro anche Windows). Uscita di scena per ora Hp e il suo WebOs e con una Research in Motion che non sembra avere i requisiti per imporre il proprio PlayBook come una seria alternativa, ecco che in gioco entrano – come del resto sta avvenendo in campo smartphone – outsider illustri come le cinesi Huawei e Zte.

La prima, in particolare, è pronta a vendere in Europa il MediaPad 10 FHD, tablet da 10 pollici Android le cui peculiarità sono il processore quad-core K3 da 1,5 GHz brevettato dalla stessa Huawei e la compatibilità con lo standard Lte. Dopo la ribalta di Barcellona, in ogni caso, i riflettori sono ora puntati sullo Yerba Buena Center di San Francisco. Il futuro dei tablet passa sicuramente anche da lì.

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