31/03/2010 di Redazione

Assinform bussa alle banche per il credito all'IT

Se non ci sono fondi pubblici, proviamo a far da soli concordando tassi agevolati per il credito all'innovazione ICT delle imprese. E la Associazione di Confindustria ne discute con BancaIntesa.

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Durante la conferenza di apertura di Omat360, organizzata da Iter a Milano il 30 e 31 marzo scorsi, Federico Barilli, direttore di Assinform ha trovato modo di riaggiornare le slide sullo stato delle cose del settore ICT italiano.
 


La frase che riassume in breve le cose è questa del comunicato:  
  • "Nel 2009, annus horribilis per il mercato mondiale dell'Ict, l'Italia ha approfondito il ritardo tecnologico con gli altri paesi registrando una contrazione dell'IT tra le più consistenti, pari a -8,1%, a fronte di una decrescita media mondiale del settore di - 5,4%. Tra i paesi avanzati, il nostro è quello che, nel 2009, ha più aumentato il gap tra PIL (-5%) e investimenti IT (-8,1%), rivelando un paese ripiegato su se stessohardware -14,8%, software - 3,6%, servizi - 6,5%; grandi imprese -10,3%, medie - 7,3%, piccole -8,0%. L'innovazione, strumento indispensabile per lo sviluppo, sembra sparita dal vocabolario della politica economica e delle misure anticrisi. Con queste premesse anche il 2010 sarà un anno molto difficile. Le nostre stime indicano per il settore un trend negativo di -3,1%, che allargherà la forbice con il Pil (1%) ". Non ha usato mezzi termini Paolo Angelucci, Presidente di Assinform, nel presentare oggi a Milano i dati di anticipazione del Rapporto Assinform 2010, che fotografano un settore IT fortemente penalizzato dalla crisi.

 

"Quando abbiamo iniziato a raccogliere i risultati - dice Barilli - speravamo di non essere così in ritardo rispetto al resto del mondo". Ma tant'è. Di fronte a un -8,1 dello scorso anno, sarà un grosso risultato se torneremo a un -3,1 recuperando cinque punti percentuali. 

Federico Barilli, direttore Assinform

 

"Il fatto è che che non riusciamo a far capire con sufficiente chiarezza che lo sviluppo di software applicativo è a tutti gli effetti un settore industriale e come tale deve essere analizzato e sostenuto. Ancor più quando i nostri dati rilevano che è il settore che ha segnato un -4,1%. Poca roba rispetto ad altri settori industriali che hanno segnato flessioni a due cifre. Ma la specificità dell'industria IT è che è imprescindibile se si vuol portare innovazione nei prodotti, nei processi, dovunque. Ogni euro che viene investito nell'IT moltiplica i propri effetti almeno 2,6 volte come ricchezza nazionale. Eppure...."


Altro dato poco messo in luce è il totale di quanto "cuba" l'ICT sulla economia italiana. Grossomodo, dice Assinform, poco meno di 20 miliardi di euro l'anno "E purtroppo nel 2009 siamo tornati sotto questa cifra".
Ebbene non tutti sanno che a comporre questo giro d'affari sono soprattutto le aziende che investono annualmente 16 miliardi. La Pubblica Amministrazione, intesa in modo globale, pesa sul totale per 3 miliardi e l'informatica personale per 1 solo miliardo

Insomma sono le imprese che sostengono la domanda.

"Un dato molto interessante emerso da una recentissima indagine di Mediobanca sulle 4.300 'Multinazionali tascabili' italiane, ovvero quelle medie-grandi aziende che sono diffuse e presenti su molti mercati del pianeta. La bella notizia è che ben il 44% di esse conta nel 2010 di investire e molto sugli strumenti IT. Insomma, c'è voglia di impegnarsi in nuovi progetti, migliorare la produttività".

E a proposito di produttività Barilli sottolinea l'importanza dell'Enterprise Information Management, ovvero tutto quanto ruota intorno agli aspetti burocratico-amministrativi che trarrebbero un enorme vantaggio dalla generalizzata riorganizzazione dei flussi documentali con la dematerializzazione delle carte. "Entro fine anno - dice Barilli - svolgeremo una specifica ricerca su questo settore per poter ragionare anche qui con cifre e numeri attendibili".

 


Purtroppo, però, mancano misure di politica industriale che favoriscano la spinta spontanea delle aziende all'innovazione specialmente con agevolazioni creditizie coordinate. 

E allora Assinform e Angelucci stanno per stipulare un accordo con "una primaria banca" (il segreto di pulcinella nasconde BancaIntesa) con la quale ottenere per le imprese IT dei piani di finanziamento agevolati a tassi e modalità concordati dall'Associazione. Insomma, se il Governo continua a rimandare sine die gli investimenti e le decisioni per la banda larga, che costituisce l'anello essenziale dello sviluppo tecnologico del Paese, è meglio provare a far da sé.

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