09/02/2018 di Redazione

Assistente virtuale espansionista: potrebbe finire su tutti i Chromebook

Dopo l'integrazione sul Pixelbook, Google starebbe forse valutando di portare il software nativamente all'interno di altri portatili Chrome OS. Così si evince da una discussione fra sviluppatori.

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Un altro passo verso la convergenza, o almeno l'avvicinamento, di Android e Chrome OS. A compierlo è Google Assistant, l'assistente virtuale che rappresententa l'alternativa di Mountain View a Siri, Alexa, Cortana e Bixby, e il cui habitat nativo sono i dispositivi mobili e gli smart speaker, oltre al motore di ricerca Web (dove però si limita a recepire i comandi vocali e tradurli in testo). Una prima espansione di questo software di intelligenza artificiale in altri territori si è vista con il Pixelbook, un computer portatile basato su sistema operativo Chrome OS, e dunque qualificabile come Chromebook, che spicca sulla restante offerta perché anche l'hardware è firmato Google. Presentato l'anno scorso al costo di poco meno di mille dollari, includeva l'Assistant al suo interno, nativamente.

 

Adesso un documento di discussione tra sviluppatori, scoperto dal sito Xda-Developers, lascia intuire la possibilità di un allargamento a tutti i futuri dispositivi Chrome OS. Si parla, infatti, delle impostazioni che gli Oem potranno scegliere di applicare ai loro modelli: l'assistente sarà diabilitato di default ma potrà essere attivato, e similmente si potrà accendere o spegnere la modalità di “ascolto continuo” (che rileva le hotword “Ok Google” e “Hey Google”). Ovviamente si tratta ancora di ipotesi, anche perché non vi è notizia di alcun progetto di alcun Oem in relazione al Google Assistant, ma il documento dimostra l'esistenza di una discussione sul tema all'interno della comunità dei developer.

 

Quel che invece è un dato di fatto è la progressiva “colonizzazione” del panorama hardware da parte delle tecnologie di intelligenza artificiale e in particolare di quelle contenenti interfacce vocali. Assistenti virtuali, in sostanza, integrati all'interno dei sistemi operativi e di singole app, i quali si attivano su comando della voce dell'utente per fornire informazioni di servizio, previsioni meteo, indirizzi Web, p per inoltrare telefonate o per riprodurre musica e contenuti video. Uno degli scenari emergenti, già sperimentato da Google insieme a Walmart, è l'uso degli assistenti vocali in campo retail: possono non solo selezionare la merce da acquistare e procedere con l'ordine, ma anche fornire consigli di shopping personalizzati.

 

 

 

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