04/01/2012 di Redazione

Attacchi informatici: ecco cosa succederà nel 2012

Anche nel nuovo anno computer, tablet e smartphone non saranno totalmente al sicuro da cybercriminali e truffatori a fil di rete. La preda più ambita sarà Android e fra kill switches, logic bombs e money mule cosa occorre aspettarsi? Ce lo spiegano Kasper

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Non saremo del tutto al sicuro nemmeno nel 2012: cybercriminali, truffatori e hacker continueranno a minare con una varietà di attacchi informatici il funzionamento di siti e applicazioni, così come la privacy e i dati personali degli utilizzatori di computer, tablet e smartphone. Parola di due esperti del settore sicurezza, ovvero Kaspersky Lab e Fortinet, che ci forniscono le loro previsioni su quali saranno le minacce vaganti sul Web nei prossimi dodici mesi.

La base di partenza dell'osservazione è chiaramente il 2011, definito da  Kaspersky Lab l’anno dello sviluppo di armi cibernetiche a livello globale, come dimostrato dagli attacchi sostenuti da ragioni politico-ideologiche del worm Stuxnet, già nel 2010 valutato come un malware estremamente sofisticato, unico nel suo genere. Potrà succedere ancora, e il dove e perché agiranno eventuali parenti stretti di Stuxnet dipenderà da questioni di geopolitica: le previsioni di Kaspersky seguono la cronaca di questi mesi e puntano l'attenzione sui conflitti fra Iran, da una parte, e Stati Uniti e Israele dall'altra, e sulle tensioni fra Cina, su un fronte, ed Europa e Stati Uniti sull'altro.

Oltre alle azioni di sabotaggio specifico ed evoluto, i cybercriminali utilizzeranno sempre di più strumenti semplici e volti alla distruzione di dati, come kill switches e logic bombs, spesso sviluppati da soggetti terzi, cioè affidati a contractor per conto di organismi militari e di intelligence.

L'outsourcing continuerà a riguardare anche attacchi di massa spinti da motivazioni economiche e basati su strumenti quali il Trojan Poison Ivy, creato originariamente in Svezia e diventato il favorito degli hacker cinesi. Il laboratorio Kasperksy prevede un significativo incremento nel numero di nuovi attacchi, anche di profilo molto alto, dal momento che i criminali informatici stanno affinando le proprie strategie di attacco di fronte al crescente  ricorso, da parte delle aziende, a soluzioni di protezione sviluppate da  piccole software house.

Sempre relativamente agli attacchi di massa, altri due trend sono ipotizzabili. Numero uno: andranno scemando le metodologie tradizionali, come l'utilizzo di allegati alle email, mentre sempre più assalti verranno sferrati dai browser, con efficacia variabile in base al numero di vulnerabilità individuate nei programmi di navigazione o in altre applicazioni software.  Numero due: si amplieranno tanto la tipologia di aziende e organizzazioni colpite (con in testa i settori  manifatturiero, finanziario, tecnologico e ricerca scientifica), quanto le aree geografiche interessate, con l'inclusione di Europa orientale, Medio Oriente e Sud-est asiatico accanto a Europa occidentale e Stati Uniti.

E se organizzazioni politiche e aziende saranno sotto assedio, nemmeno i privati cittadini potranno abbassare il livello di guardia. L'online banking continuerà a essere preso di mira con attacchi sempre più fitti, nonostante le policy di sicurezza degli istituti di credito. Il phishing aumenterà soprattutto nell'Asia sudorientale e in Cina, dove cybercriminali sempre più specializzati punteranno gli account bancari di utenti per lo più europei e statunitensi, che effettuano pagamenti online da Pc e dispositivi mobili. Anche i dati personali, oltre a quelli bancari, saranno probabilmente presi d’assedio, come è accaduto lo scorso anno ai database di operatori mobile o siti di e-commerce, e a quelli di CarrierIQ e di Sony PlayStation Network.

E proprio tablet e smartphone saranno tra le vittime preferite dei truffatori hi-tech nell'anno appena cominciato. Secondo la società di sicurezza russa, Android sarà, come nel 2011, il bersaglio più colpito. Il metodo degli exploit verrà sempre più utilizzato per diffondere malware e programmi nocivi e addirittura, per la prima volta, per infettare i sistemi operativi stessi: in altre parole, assisteremo ai primi attacchi mobile attraverso download. Un pronostico su cui sono d’accordo anche gli osservatori dei FortiGuard Labs di Fortinet: il ransomware, cioè l’infezione che tiene in “ostaggio” un sistema finché non viene pagato un “riscatto”, potrebbe per la prima volta colpire i dispositivi mobile.

Anche le app saranno volano di infezioni, come lascia intuire il fatto che la policy di Google per la navigazione nelle nuove applicazioni sia cambiata ben poco di fronte ai programmi nocivi scoperti nei mesi scorsi. Inoltre "esiste la possibilità", così dicono gli esperti Kaspersky, che venga creato un worm di massa per l’Os del robottino verde, in grado di diffondersi attraverso messaggi di testo; la medesima piattaforma potrebbe veicolare anche la prima mobile botnet. Secondo Fortinet, inoltre, la minaccia verrà soprattutto da Sms contenenti un link al worm, o da link infetti inseriti su Facebook e Twitter.

Ancora più preoccupante, a detta degli esperti di sicurezza californiani, sarà un fenomeno che andrà ad aumentare l’efficacia dei malware basati su Android, già in grado di usare la crittografica, di incorporare exploit, di rilevare gli emulatori e di implementare botnet: il polimorfismo, ovvero la capacità di mutare automaticamente, sfuggendo ai tentativi di identificazione. Malware polimorfici sono già stati osservati su telefoni basati su Windows Mobile e per l’Os mobile di Google potrebbe essere solo questione di tempo.

Gli utenti Android, in ogni caso, non sono gli unici a non poter dormire sonni tranquilli. I virus writer saranno all'opera anche su Symbian, mentre per Windos Phone 7 potrebbe comparire il primo malware proof-of-concept specifico per la piattaforma. Stabili o in calo le quotazioni dei trojan per Java 2 Micro Edition, mentre per iOS (protagonista di soli due attacchi dalla sua nascita, nel 2009, a oggi) non sono previsti mari agitati.

E i disturbatori mossi da ragioni di pura ideologia, come gli hacktivisti di Anonymous o LulzSec? I recenti arresti e le misure di sicurezza nate su scala internazionale rappresentano un disincentivo. Fortinet cita l'iniziativa della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), che può contare su un budget di 118 milioni di dollari per la creazione di un team di difesa cibernetica nel settore privato.

Tempi non facili, infine, per i cosiddetti money mule, individui che trasferiscono denaro elettronicamente da un account personale o da servizio a un altro, così come per le operazioni di riciclaggio di denaro sporco attraverso il Web. Dopo anni di impunità per questo genere di cybercriminali, un arresto illustre ha segnato un punto a favore della giustizia: quello di Pavel Vrublevsky, ex Ceo di ChronoPay, accusato di avere attaccato il sito di Aerfolot impedendo agli internauti di acquistare biglietti aerei. Gli attacchi informatici, insomma, verranno contrastati sempre di più anche con armi non tecnologiche.


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