23/12/2014 di Redazione

Auto driverless: il prototipo di Google scalda il motore

La casa di Mountain View ha svelato la versione definitiva del suo prototipo di vettura senza conducente, adesso completa di freni, luci e sterzo. In attesa che la legislazione californiana decida come valutare la sicurezza delle auto driverless, Google c

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L’aspetto è buffo: la stampa statunitense l’ha paragonata a un “koala motorizzato” o a una “bolla su quattro ruote”. Ma la prima vettura driverless di Google è in realtà un affare molto serio, che apre la strada (è il caso di dirlo) all’evoluzione tecnologica dell’automotive verso un futuro fatto di automazione e maggiore sicurezza. L’azienda di Mountain View ha appena presentato il suo prototipo completo, a qualche mese di distanza dal modello mostrato nel mese di maggio: l’estetica è simile, ma solo ora l’auto può dirsi funzionante e dotata di luci, sterzo, freni.

“Il modello che abbiamo svelato a maggio era un iniziale mockup, privo addirittura di vere luci”, ha sottolineato Google in una nota. “Da allora abbiamo lavorato su vari prototipi di prototipi, ognuno progettato per testare diversi sistemi di automobile senza conducente, cioè sia le tipiche componenti di un’automobile, come lo sterzo e i freni, sia le componenti self-driving come il computer e i sensori”.

Già durante il periodo natalizio Google testerà il funzionamento della sua “creatura”, con un osservatore a bordo, il quale supervisionerà tutti i parametri e le reazioni della vettura avendo accesso a comandi manuali in caso di necessità. La prospettiva è quella di portare un centinaio di queste auto sulle strade della california del Nord già nel 2015, permettendo a chi viaggia di controllare i movimenti con due semplici pulsanti: avvio e spegnimento. Tutto il resto – accelerazioni, frenate, curve, precedenze, parcheggi – sarà affidato a un sistema che intreccia dati provenienti da Gps, sensori e telecamere.

 

A sinistra, il "mockup"; a destra, il prototipo finale



Prima che questo sia possibile, la legislazione californiana dovrà dare il via libera e prima ancora dovrà definire un metodo di valutazione della sicurezza delle auto driverless. Oltre ai test compiuti da Google, il Department of Motor Vehicles della California ha già contattato alcuni valutatori indipendenti, due dei quali europei e uno statunitense, per affidar loro il compito di certificare l’affidabilità delle vetture.

Potrà, Big G, fare tutto da sola? I suoi prototipi assomigliano a una Smart e possono ospitare solo due passeggeri e per questo, per ampliare le possibilità e il bacino d'utenza, non sono da escludere future partnership con produttori di automotive. Come Toyota o Ford, per citare due nomi che già stanno investendo sulla sperimentazione driverless testando versioni modificate di modelli esistenti.

In ogni caso, in questa prima fase Goole ha preferito agire indipendentemente. Come spiegato da Sergey Brin, “La principale ragione per cui abbiamo volute sviluppare questo prototipo è che possiamo fare un lavoro migliore di quanto non potremmo fare partendo da un’automobile già esistente”.

 

 

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