31/07/2014 di Redazione

Auto driverless: Oxford tenta il sorpasso su Google

Il governo britannico ha annunciato che a partire da gennaio le prime automobili senza guidatore potranno circolare sulle strade pubbliche. Tre città, ancora da selezionare, ospiteranno i test. L’Università di Oxford, intanto, continua a mettere a punto l

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Le prossime automobili driverless in circolazione in mezzo al traffico cittadino guideranno sulla sinistra: saranno, infatti, tre città del Regno Unito a ospitare i primi “test su strada”, è il caso di dirlo, di vetture capaci di muoversi senza un conducente. L’annuncio arriva dal governo britannico, che nell’iniziativa riverserà un investimento di 16,7 milioni di sterline. “Le automobile driverless rappresentano un enorme potenziale per la trasformazione della rete di trasporti britannica: possono migliorare la sicurezza, ridurre il traffico e abbassare le emissioni”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Claire Perry.

Le attuali leggi britanniche permettono alle vetture sprovviste di conducente di circolare solo su strade private, ma il governo ha promesso entro gennaio del 2015 un cambiamento normativo, che allineerà il Regno Unito a Paesi come Germania, Giappone e Singapore. Nel frattempo, le città interessate potranno fare domanda per ospitare le sperimentazioni – che dureranno dai 18 ai 36 mesi – lasciando al Technology Strategy Board, cioè all’agenzia britannica per l’innovazione, il compito di scegliere le tre più adatte; gli enti di ricerca locali potranno, invece, fare domanda per usufruire di parte del finanziamento di 16,7 milioni di sterline.

In terra britannica, attualmente sono in fase di sperimentazione diverse tecnologie di auto robotizzate, messe a punto fra gli altri da ingegneri della società Mira (Motor Industry Research Association), che è fornitrice di soluzioni per i veicoli driverless per il comparto militare. In primo piano c’è anche il team di ingegneri dell’Università di Oxford con la loro RobotCar: un progetto che utilizza una Nissan Leaf modificata, elettrica  e controllata da computer e iPad. A detta dei ricercatori di Oxford, il Gps non rappresenta uno strumento sufficientemente preciso né abbastanza completo per un sistema robotico che debba compiere, in tempo reale, delle decisioni di guida. Al suo posto, RobotCat utilizza un metodo matematico: costruisce modelli probabilistici e statistiche che permettono ai robot di interpretare i dati raccolti da videocamere, radar, immagini aeree e query Web.

La mini-driverless car di Google

I soldi e le intenzioni del governo britannico potranno, forse, aiutare progetti made in Uk nella corsa verso un futuro robotizzato, più sicuro e in cui clacson e incidenti saranno solo un ricordo. Su scala internazionale, la “pole position” al momento spetta a Google: un centinaio dei suoi prototipi di automobile senza conducente sfrecceranno sulle strade della California nel corso dei mesi estivi. O meglio, più che sfrecciare queste piccole vetture a due posti potranno raggiungere la velocità massima di 40 chilometri orari. In ogni caso, una bella accelerazione sulla corsia dell'automobile del futuro.

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