03/10/2019 di Redazione

Automazione delle reti, meglio stare con i piedi per terra

Le aziende che concentrano gli sforzi di automazione solo su alcuni punti della rete ottengono tendenzialmente risultati migliori delle altre: lo svela uno studio di Juniper Networks.

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L’idea di automatizzare completamente una rete, velocizzandola e ottimizzandola in tutti i suoi aspetti, è certamente attraente. Ma forse, quando si parla di automazione del networking, ragionare in piccolo e stare con i piedi per terra è la strategia più saggia. Così suggerisce Juniper Networks, un vendor di apparati di rete e soluzioni per il software-defined, in uno studio (“State of Network Automation Report”) che ha coinvolto 400 decisori It statunitensi. Nelle aziende nordamericane l’automazione è quasi onnipresente: il 96% delle realtà sta facendo dei passi in questa direzione. Ma spesso sono primi passi, considerando che appena  l’8% degli intervistati dichiara di aver avviato progetti di automazione da più di quattro anni.

Dunque nei confronti del tema c’è un grande e promettente interesse, ma la strada da percorrere è ancora lunga. In questo percorso, allora, qual è la bussola in grado di orientare le aziende? Come si diceva, conviene puntare su obiettivi circoscritti, chiaramente definiti, e procedere per gradi. Dallo studio è emerso come le  aziende che concentrano gli sforzi solo su alcuni punti della rete abbiano ottenuto risultati migliori di quelle che hanno avviato l’automazione dell’intera rete in diverse aree. Meglio, dunque, procedere automatizzando in modo completo e profondo una ridotta sezione della rete, lasciandosi il tempo per abituarsi ai nuovi strumenti, processi e modalità di lavoro. Una volta messi a punto tutti questi aspetti in uno spazio confinato, si potrà poi estendere l’automazione ad altri tratti di rete.

L’indagine di Juniper Networks sfata poi un luogo comunque, quello per cui la riduzione dei costi e del personale sia il principale scopo dei progetti di automazione. Dalle interviste è emerso, invece, come il prima motivazione tecnologica delle iniziative sia la ricerca di una maggiore sicurezza, citata al primo posto del 67% dei professionisti. La percentuale è ancora più alta nel sottoinsieme di coloro che hanno automatizzato parti specifiche della rete (78%) e anche tra le aziende che hanno completato il processo sull’intero network (71%), mentre è inferiore tra coloro che sono all’inizio del percorso. Dal punto di vista del business, invece, i progetti mirano soprattutto a garantire all’azienda una maggiore agilità. In entrambi i casi, sia dal punto di vista delle motivazioni tecnologiche sia di quelle strategiche, il risparmio non è al primo posto.

Per chi è all’inizio del percorso verso l’automazione, uno dei principali problemi è la carenza di conoscenze e di risorse: oltre la metà degli intervistati in questa categoria ha identificato la mancanza di tempo (59%) e di formazione pregressa (52%) come un grosso impedimento.  “Il settore del networking ha vissuto decenni di progressi nella tecnologia e nei tool che rendono possibile l’automazione, ma per quanto l’automazione abbia sempre più un ruolo business critical, l’adozione continua a essere problematica”, commenta Sumeet Singh, responsabile Engineering di Juniper Networks. “Noi di Juniper sappiamo bene che, per quanto indispensabile, l’adozione su larga scala dell’automazione costringerà le imprese a intraprendere un percorso di trasformazione che va ben oltre i prodotti e le tecnologie”. 

 

 

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