16/01/2018 di Redazione

Automotive, Blackberry va a caccia di bug con Jarvis

L’azienda ha svelato una soluzione per analizzare in pochi minuti il codice binario dei software utilizzati dalle case automobilistiche, allo scopo di identificare eventuali vulnerabilità. Il servizio è totalmente in cloud ed è già stato testato da Jaguar

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Blackberry Jarvis sarà il “guardiano” dei veicoli a guida autonoma. L’azienda canadese ha lanciato la propria soluzione di sicurezza sviluppata per proteggere i sistemi delle macchine del futuro, in grado di scovare le vulnerabilità eventualmente presenti nei software. Lo strumento, presentato dal Ceo di Blackberry durante il North American International Automotive Show (Naias), è interamente in cloud e può analizzare in pochi istanti servizi e applicativi contenuti nei “sistemi operativi” dei veicoli connessi, evidenziando criticità e bug. Una soluzione dal grande potenziale, in quanto le case automobilistiche si appoggiano quasi sempre ad aziende terze per il proprio software. E, considerando l’incredibile sviluppo delle piattaforme di guida assistita e autonoma, è evidente come la sicurezza sia sempre più un aspetto fondamentale. Nessuno vorrebbe trovarsi su una macchina senza conducente hackerata all’improvviso.

Al momento Blackberry sta fornendo Jarvis soltanto a un gruppo selezionato di partner dell’automotive, ma secondo il Ceo John Chen il servizio potrebbe trovare applicazione anche in altri settori, come la sanità e l’automazione industriale. La piattaforma è offerta sul modello pay-as-you-go: si paga soltanto quanto si consuma, grazie alla fruizione in cloud. La soluzione può analizzare il codice binario a qualsiasi livello di sviluppo del software, garantendo così almeno teoricamente una sicurezza completa.

Jarvis, inoltre, è personalizzabile secondo gli specifici bisogni del cliente. Una delle prime case ad aver testato la novità di Blackberry è Jaguar Land Rover, di proprietà dell’indiana Tata Motors, che è riuscita a ridurre la fase di analisi del codice da trenta giorni a sette minuti. La società canadese, abbandonato ormai quasi completamente il business hardware, si è tramutata in una software house a tutti gli effetti.

Una delle aree su cui Blackberry si sta concentrando sempre di più è il mercato dei sistemi di infotainment e assistenza per le automobili, per cui l’azienda propone il sistema Qnx. Nel 2015 la casa della mora ha siglato un’importante partnership con Ford e l’anno scorso il colosso di Detroit, che utilizza Qnx come base per la propria piattaforma Sync 3, ha assunto 400 ingegneri di Blackberry.

 

 

Ma l’orizzonte delle collaborazioni avviate dal gruppo canadese non si ferma a Ford. Nei mesi scorsi il vendor ha stretto la mano, fra gli altri, a Delphi Automotive, al gigante cinese Baidu, al chipmaker californiano Qualcomm e al fornitore di tecnologia Denso, mirando sempre a un unico obiettivo: lanciare sul mercato nuovi prodotti per i veicoli connessi e autonomi del futuro.

 

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