16/03/2016 di Redazione

Aziende a scuola di social: la caccia ai “like” non basta

Molte piccole e piccolissime realtà italiane hanno ancora le idee confuse su come presidiare i social network traendone davvero un vantaggio. La mediazione di un’agenzia di marketing digitale come MePlus può aiutarle.

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Come muovere i primi passi sui social network? Aprire un profilo su Facebook, Twitter e LinkedIn è un’operazione facile e gratuita, quasi immediata, mentre molto più difficile e dispendioso (in termini di tempo e strategie) è coltivare il terreno dei social rendendolo fertile nel lungo periodo. Alle aziende più piccole e più lontane dal mondo digitale – il settore alberghiero, la ristorazione, le agenzie immobiliari – spesso mancano le basi di partenza, ed è per riempire questo vuoto che è nata MePlus, giovane startup friulana che fa della visibilità online dei clienti la propria missione.

I suoi due fondatori, Marco Valentinsig ed Enrico Zaninotto, ci parlano di alcuni dei falsi miti dei social network e degli errori da non commettere. La caccia al maggior numero di “like” o di “follower” è un esempio tipico, mentre la ricerca di una relazione più duratura e continua con il cliente è la strategia da seguire, che invece molti ignorano.

 

Enrico Zaninotto e Marco Valentinsig, fondatori di MePlus

 

L’idea della nostra startup nasce da un’attenta analisi dalla situazione attuale delle piccole e medie imprese sui social network. Ci siamo accorti che le piccole attività come ristoratori, albergatori ma anche proprietari di bar o centri wellness curano in malo modo o non curano minimamente la loro immagine sui diversi social network. La maggior parte di loro si limita ad aprire una pagina (o spesso, erroneamente, un profilo personale Facebook) lasciandola morire, mancando di implementarla con le informazioni di cui necessita o comunque aggiornandola con contenuti rivolti praticamente a nessuno, non avendo la pagina un numero di fan adeguato.

Il mercato in questo settore si sta ramificando sempre più, infatti in Italia ci sono tantissime agenzie di comunicazione che si occupano anche di strategie social. Noi però abbiamo identificato in questa specifica strategia il nostro core business e in questo ambito la fascia più bassa della quale nessuno si occupa e per la quale le agenzie grosse otterrebbero bassissimi margini. Le Web agency odierne si occupano di creare strategie e piani di business per imprenditori che già generano attività sui social media e per aziende che necessitano di Roi quantificabili derivanti da queste attività. Ma chi si occupa di coloro che non hanno idea di come relazionarsi al mondo dei social, chi guida i loro primi passi in questo mondo?

Immaginiamo per un secondo che le piccole imprese di cui parliamo siano dei bambini che devono ancora andare a scuola: le agenzie social oggi giorno sono come delle scuole medie o superiori che offrono un servizio più adulto, per bambini adolescenti che già camminano con le loro gambe su Facebook.  Esse propongono strategie per migliorare il loro business, non ci sono però agenzie “asilo” che insegnino ai bambini a scrivere, leggere e camminare per raggiungere la loro mission, ed è proprio questo il vuoto di mercato che abbiamo intercettato.

Dalle nostre indagini di mercato risulta che più del 50% degli esercenti nel settore alberghiero e in quello immobiliare ha un rendimento scarso per quanto riguarda il social business, e insieme a questi una grossa fetta di inattività la conquista il settore della ristorazione. Si comportano meglio le aziende vitivinicole, soprattutto quelle più grosse, le quali molto spesso sono seguite già da agenzie di comunicazione importanti che quindi seguono per loro anche le campagne sui vari social media. Questi sono tutti settori che dipendono da un mercato puramente “sociale”, in cui il passaparola può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’attività (e Tripadvisor ne è un esempio lampante).

La semplicità del nostro metodo di lavoro è un punto chiave della nostra attività, in quanto le aziende che si rivolgono a noi non hanno le idee chiare sul perché dovrebbero pagare qualcuno per gestire delle “semplici” pagine su Internet. Dopo un piccolo studio siamo riusciti a formulare tre semplici pacchetti “chiavi in mano” grazie ai quali l’imprenditore capisce subito e con estrema facilità il lavoro che andremo a svolgere per aumentare l’awareness della sua azienda o del suo marchio.

La preoccupazione maggiore di tutti i nostri clienti è quella di avere più “like” o “follower” possibili sulle proprie pagine, ma noi insistiamo sul fatto che i numeri non contano, le relazioni . Quindi cerchiamo di far capire ai nostri clienti di non fissarsi riguardo al numero dei propri follower sui vari social: tramite le nostre campagne cerchiamo principalmente di costruire delle relazioni durature, far sì che la gente si interessi a ciò che un’azienda ha da dire, che si affezioni a quell’azienda e che quindi di conseguenza ne diventi cliente. Questo è ciò di cui ci occupiamo: il nostro lavoro è la base di partenza delle piccole imprese sui social.

 

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