12/06/2014 di Redazione

Aziende italiane poco preparate in sicurezza IT

Nonostante la sicurezza sia uno degli argomenti più caldi, molte aziende italiane sono impreparate: hanno carenze dei sistemi di sicurezza, visibilità limitata degli attacchi, sottovalutano le conseguenze. E nella maggior parte dei casi i responsabili IT

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Secondo una ricerca pubblicata da Websense il 66% delle aziende italiane crede di non poter fermare il furto dei dati. La ricerca "Exposing the Cybersecurity Cracks: A Global Perspective" è stata condotta dal Ponemon Institute coinvolgendo a livello mondiale circa 5.000 professionisti della sicurezza IT con esperienza decennale, provenienti da 15 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, India, Italia, Messico, Paesi Bassi, Singapore, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

Quello che è emerso è una carenza nella sicurezza informatica, scostamenti nella percezione del valore dei dati e una visibilità limitata degli attacchi.

La sicrezza informatica va migliorata nelle aziende italiane

Il report spiega anche il motivo per cui i criminali informatici hanno un punto di appoggio all’interno delle aziende di grandi dimensioni. "Questo report mondiale sulla sicurezza mostra come il settore della cybersecurity abbia ancora molto lavoro da fare quando si tratta di affrontare gli attacchi informatici" spiega il CEO di Websense John McCormack, che prosegue: "i professionisti della sicurezza hanno bisogno di misure di protezione efficaci e di un'intelligence migliore per proteggere le aziende contro gli attacchi avanzati e la perdita dei dati".

Restringendo il campo all'Italia, la ricerca ha evidenziato carenze nell'efficacia delle soluzioni di sicurezza. In particolare, il 54% degli intervistati pensa che la propria azienda non sia protetta contro gli attacchi informatici avanzati e il 66% dubita di poter fermare la fuoriuscita di informazioni sensibili.

Inoltre l'82 per cento degli intervistati ritiene che le minacce informatiche a volte passino inosservate attraverso i sistemi di sicurezza della propria azienda. Il 49% delle aziende coinvolte ha sperimentato uno o più attacchi importanti lo scorso anno, e il 68% non ha un'intelligence adeguata o non ha ricevuto informazioni riguardo ai tentativi di attacco e al loro impatto.

Infine, il 69% ha dichiarato che le proprie soluzioni di sicurezza non forniscono informazioni o non garantiscano che la propria soluzione li possa avvisare in merito alle cause più profonde di un attacco.        Secondo gli intervistati c'è anche un divario tra la percezione della violazione dei dati e la realtà – soprattutto in merito alla potenziale perdita economica che verrebbe registrata dalla propria attività. Il 79% degli intervistati ha dichiarato che i dirigenti delle aziende non danno lo stesso peso alla perdita di dati sensibili rispetto alla perdita in termini di fatturato.

"Anche se ci sono delle differenze significative tra i Paesi in merito a questioni specifiche (come la disponibilità di intelligence cyber attack), l'analisi complessiva indica che la maggioranza dei professionisti di sicurezza crede di non avere le soluzioni di sicurezza adeguate per proteggere la propria azienda dalle minacce" conclude Larry Ponemon, chairman e fondatore del Ponemon Institute.

Oltre ai risultati della ricerca, il report presenta anche le conclusioni tratte dai dati e i consigli per affrontare le falle nelle attuali misure di sicurezza informatica implementate dalle aziende.

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