06/03/2015 di Redazione

Azure vola grazie a nuove funzioni di ricerca e archiviazione

La piattaforma cloud di Microsoft si arricchisce di due servizi, chiamati Azure Search e DocumentDb, che facilitano la “caccia” ai dati e la gestione delle informazioni presenti sui database. Inoltre, la casa di Redmond ha annunciato l’introduzione di nuo

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La nuvola di Azure continua a crescere e ad arricchirsi di nuove funzionalità. Gli ultimi due annunci in casa Microsoft riguardano Azure Search e DocumentDb. La prima, come fa intendere il nome, è una piattaforma “Search-as-a-Service” e promette di facilitare la vita degli sviluppatori nell’implementazione di servizi di ricerca all’interno di applicazioni e servizi Web. Il secondo è invece un database orientato ai documenti di tipo NoSql. Tutte e due le nuove funzionalità erano già state svelate come anteprima nell’agosto dello scorso anno, ma sono ora quasi pronte per scendere in pista. Diciamo quasi, perché DocumentDb sarà disponibile dall’8 aprile prossimo, mentre Azure Search è già implementabile.

Entrando nel dettaglio, le novità presenti nel servizio di ricerca sulla cloud di Microsoft sono numerose. Tra queste, troviamo il kit di sviluppo per applicazioni .Net Framework aggiornato, supporto per cinquanta lingue, indicizzatori per puntare e caricare in modo più veloce le informazioni necessarie e un nuovo set di Api. DocumentDb permette invece agli sviluppatori di costruire nuove applicazioni che archiviano, interrogano e processano i dati senza i rigidi vincoli sullo schema del database e senza il bisogno di gestire l’infrastruttura generale. L’obiettivo, dichiarano i programmatori di Microsoft, è quello di lasciare agli utenti più tempo per concentrarsi sugli applicativi e meno sull’infrastruttura degli archivi.

DocumentDb permette di immagazzinare documenti di tipo JavaScript Object Notation (Json), interrogandoli poi tramite sintassi Sql con linguaggio JavaScript integrato. Inoltre, il motore del sistema indicizza in automatico tutti i documenti e le proprietà, senza il bisogno di ricorrere allo schema del database o a indici secondari, introducendo la possibilità di regolare la consistenza dei dati presenti in archivio. Il costo del servizio dipenderà dalle performance richieste.

 

In aggiunta, Microsoft ha anche deciso di allargare il suo portafoglio di offerte di macchine virtuali per carichi di lavoro intensivi. Redmond ha introdotto due nuove “taglie” di calcolo low cost, chiamate A10 e A11, che si aggiungono a quelle già presenti, A8 e A9. In teoria, le classi presentano le stesse caratteristiche tecniche e di potenza delle precedenti, il che vuol dire processori Intel Xeon E5-2670 a 2.6 GHz a 8 o 16 core, con Ram Ddr da 56 o 112 gigabyte. Ma non sono dotate di un secondo adattatore di rete con l’accesso diretto alla memoria remota, in sigla Rdma, introdotta da Microsoft su A8 e A9 per migliorare l’efficienza delle applicazioni parallele con il Message Passing Interface (Mpi), standard sviluppato espressamente per il calcolo parallelo.

 

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