22/05/2015 di Redazione

Barilla, Cisco e la smart agriculture con cuore italiano

Le due aziende hanno presentato insieme a Penelope e a NttData Italia un progetto di tracciabilità dell’intera filiera alimentare, che sfrutta una piattaforma (ValueGo) sviluppata nell’ambito dell’iniziativa Safety For Food. Due prodotti Barilla, in vendi

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Un’edizione limitata della pasta in formato farfalle e una del sugo al basilico, tracciate in tutte le fasi della loro produzione per offrire al consumatore un’esperienza di consumo nuova, fondata sulla possibilità di apprendere in formato digitale la “storia” del prodotto attraverso un QR code posto sulla confezione. È la sintesi estrema del progetto che ha visto lavorare spalla a spalla Cisco Italia e Barilla, con il supporto della napoletana Penelope e di NttData Italia, per applicare alla filiera alimentare le tecnologie, i principi e il modello dell’Internet of Everything che collega fra loro oggetti, dati, processi e persone.

Tutto ruota intorno a una piattaforma informatica (ValueGo) sviluppata nell’ambito dell’iniziativa Safety For Food, cui Cisco ha dato vita lo scorso anno presentandola in anteprima al Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari.  L’obiettivo del progetto, nato e sviluppato in Italia, è ambizioso: dare vita a un sistema virtuoso in cui far interagire i diversi soggetti del comparto food (aziende, organizzazioni varie, enti pubblici) e realizzare una “banca dati mondiale” dei prodotti agroalimentari.

Tecnologie digitali, sensoristica, connettività Internet, banche dati e sistemi intelligenti di governance delle informazioni: questa la lista di ingredienti che compongono la ricetta del progetto sposato da Barilla. L’esigenza di partenza è comune a tutti gli attori del settore agroalimentare: garantire la tracciabilità e la rintracciabilità delle produzioni (secondo regole e standard internazionali in materia di sicurezza, qualità degli alimenti e origine delle materie prime) e coinvolgere in questo processo i consumatori, fornendo loro informazioni puntuali, trasparenti e facilmente accessibili. I prodotti alimentari si doteranno, in buona sostanza, di un passaporto digitale che li accompagnerà per tutta la loro vita, rendendoli più “familiari” per i consumatori.

 

 

I due prodotti Barilla interessati dal progetto saranno in vendita nel supermercato “digitale” allestito da Coop all’interno del Future Food District di Expo 2015. L’innovazione toccabile con mano dai visitatori dell’esposizione universale è presto spiegata: un Qr code presente sulle confezioni diventa la porta di accesso a un sito Web (accessibile da smartphone) che racconta “la storia” dello specifico lotto di produzione offrendo un’analisi dettagliata di tutti i passaggi della filiera. Sarà possibile, per esempio, seguire il percorso della pasta partendo dal campo dove il grano è stato seminato, coltivato e raccolto, per poi entrare nel mulino per conoscere i vari momenti della trasformazione e dello stoccaggio della semola e quindi seguire tutte le fasi di produzione, dalla lavorazione delle materie prime al confezionamento ed etichettatura del prodotto finito.

Andrea Belli, Quality and Food Safety, technical project leader di Barilla, ha sottolineato che “la peculiarità di questo progetto è nelle informazioni e nei dati legati a uno specifico lotto di produzione: non si tratta quindi di una tracciabilità e rintracciabilità generica, ma di una fotografia trasparente di quello specifico lotto. Tutte le informazioni relative ai disciplinari e ai capitolati che regolano la gestione dei campi e della coltivazione, delle materie prime e delle aziende che le forniscono, così come l’impatto ambientale della lavorazione dei prodotti, sono raccolte in formato digitale, organizzate in forma di racconto e facilmente consultabili dal consumatore”.

 

 

La valenza dell’iniziativa Safety for Food si concretizza nel fatto che le informazioni a disposizione di chi visiterà il Future Food District sono parte di un patrimonio di dati che, attraverso la piattaforma ValueGo, vuole essere accessibile all’intero comparto industriale e agli enti preposti in materia di tracciabilità e sicurezza alimentare. I diretti interessati parlano di una nuova strategia di proposizione del prodotto al mercato applicata alla filiera agroalimentare, strategia che si articola secondo principi di apertura e collaborazione fra soggetti diversi (il riferimento va agli Open Data) e che vorrebbe anche fare da stimolo per un nuovo modo di comunicare rivolto a tutti gli attori della filiera e, soprattutto, al consumatore.

 

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