07/09/2017 di Redazione

Batterie a 4 volt che non esplodono: il segreto è nell'acqua

Un gruppo di ricercatori dell'Università del Maryland ha sviluppato una nuova tipologia di elettrolita a base d'acqua con alta concentrazione di sale. Rispetto a quelle esistenti, non solo mette al riparo le batterie al litio dal rischio di esplosione ma

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Una batteria per smartphone potente ma anche sicura, che non rischi di provocare incidenti ed esplosioni come accaduto a molti Galaxy Note 7 di Samsung. Un gruppo di ricercatori della University of Maryland, capeggiato dall'ingegnere chimico e biomolecolare Chunsheng Wang, potrebbe essere riuscito a salvare capre e cavoli, cioè a realizzare una tipologia di batteria agli ioni del litio che è allo stesso tempo a prova di esplosione e capace di assicurare un voltaggio sufficiente a far funzionare uno smartphone. Il segreto è nell'acqua: invece di impiegare elettroliti basati su composto chimico, e dunque soggetti al rischio di incendiarsi, i ricercatori hanno utilizzato elettroliti a base d'acqua salata.

Non che questi ultimi siano una novità, ma le tecnologie attualmente disponibili sul mercato hanno un forte limite di prestazioni, perché non permettono di ottenere voltaggi significativi Lo stesso professor Wang l'anno scorso, con un precedente progetto di ricerca, aveva raggiunto un primo successo: un elettrolita a base d'acqua capace di arrivare a 3 volt. In questo prototipo, tuttavia uno degli elettrodi era soggetto a degradazione.

Il nuovo progetto ha previsto dunque un elemento aggiuntivo: un rivestimento che avvolge l'elettrode, evitandone la degradazione. La concentrazione di sale dell'acqua impiegata è tale da creare sugli elettrodi uno strato protettivo, che preserva il funzionamento dell'elettrode e permette alla batteria di trattenere più energia e di raggiungere i 4 volt.

Prima di poter vedere componenti di questo genere assemblati in uno smartphone o in un tablet bisognerà superare un ulteriore limite. Gli elettoliti a base d'acqua hanno un ciclo di vita ridotto, una settantina di ricariche, e dunque non potrebbero garantire la longevità che è richiesta alle batterie al litio. “Il prossimo passo”, ha dichiarato Chongyin Yang, coautore dello studio, “sarà quello di allungare il ciclo di vita. Vogliamo davvero spingere questa tecnologia all'interno di applicazioni reali e raggiungere il mercato”.

 

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