15/02/2013 di Redazione

Benvenuto Surface, ma per Microsoft è solo il primo passo

La tavoletta in versione Windows Rt arriva sul mercato italiano, puntando su un mix di funzionalità di entertainment e di contenuti e sulla presenza della suite di Office integrata. Per la casa di Redmond, il primo passo di un progetto di lungo periodo, c

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Surface è una realtà tangibile anche per la clientela italiana, per tutti coloro che sono disposti a spendere dai 487 euro in su per un device che ha permesso di “reimmaginare il concetto di tablet”. Così ne parla Claudia Bonatti, direttore della Divisione Windows Client di Microsoft Italia, sottolineando le caratteristiche distintive della tavoletta made in Redmond, arrivata nel nostro Paese (e in contemporanea in altri 12 mercati europei) per ora solo nella versione con a bordo Windows Rt, in configurazione da 32 o 64 GB e in entrambi i casi WiFi-only. 
I prezzi partono da 487 euro, tastiera-cover esclusa, un accessorio acquistabile separatamente e per il quale si può scegliere fra due modelli: la sottilissima Type Cover, nera e con tasti a molla, e l’ancora più slim (3 millimetri) Touch Cover, con tasti a pressione e in tre varianti di colore, nera, azzurra o fucsia. Entrambe fungono sia da strumento per la digitazione, sia da cover protettiva, sia da supporto per l’appoggio in verticale.

Inutile ribadire come non sia il prezzo l’elemento su cui Microsoft intende far leva, tanto con la versione Windows Rt di Surface quanto con quella Pro, per ora distribuita solo oltreoceano. “Con Surface non abbiamo voluto fare un esercizio di stile, ma iniziare un progetto a lunga durata”, ha sottolineato Bonatti. “Il tablet si inserisce in uno scenario fatto di diversi form factor che supportano Windows 8 o Windows RT, nonché in un ecosistema software in crescita”. Il numero di applicazioni scaricabili dal Windows Store si è quadruplicato dal giorno del lancio a oggi, con 10mila nuove app certificate nel solo mese di gennaio.

“Il tablet così come l’abbiamo conosciuto finora è soprattutto un device confinato nel consumo di contenuti”, ha proseguito Bonatti, “mentre Surface si focalizza ugualmente sulla creazione”. Il riferimento è alla presenza della suite di Office 2013 (qui nella Home & Student Edition) preinstallata sulla tavoletta con Windows Rt senza sostanziali differenze rispetto alla versione per Windows 8, se non l’assenza di macro all’interno dei programmi.

La vera discriminante, per chi dovesse scegliere fra il Surface consumer e quello Pro con Windows 8 a bordo (per ora non commercializzato nello Stivale, ma da Microsoft Italia lasciano intendere che potrebbe trattarsi di pochi mesi di attesa), sta semmai nella possibilità di installarvi applicazioni diverse da quelle disponibili sullo store ufficiale. Nel caso della variante Rt, questa possibilità non è contemplata, ma lo svantaggio è compensato dalla maggiore durata della batteria – fino a sei ore, a seconda del tipo di utilizzo – garantita dall’architettura Arm.

Sul fronte dell’equilibrio fra prestazioni, autonomia e leggerezza del tablet ci sarà ancora da lavorare, sia su architettura Intel sia su Arm, ma per il momento Surface Pro rimane la scelta più business-oriented, mentre la versione con Rt a bordo si presenta come un ottimo compromesso per chi necessita di uno strumento di entertainment, studio e lavoro, da sfruttare in mobilità. D’altra parte, per chi volesse utilizzarlo per accedere a risorse come la casella di posta lavorativa, è bene sapere che Surface con Windows Rt non include Outlook nel pacchetto Office Home & Student , ma consente di accedervi tramite l’account Exchange aziendale.

Quale mercato attende la tavoletta Windows 8?
La discussione - fra addetti ai lavori, analisti e utenti – è aperta da mesi: saprà la tavoletta Windows 8 di Redmond scalfire l’egemonia dell’iPad e la popolarità crescente dei prodotti Android con schermo da 7 pollici? Funzionalità (questo modello, ricordiamolo, monta un processore a tecnologia Arm e non offre la compatibilità con le applicazioni Windows esistenti) e prezzi (si parte da 487 euro al pubblico, cover con tastiera esclusa) sono sulla carta i suoi punti deboli. 
E non va dimenticato che una parte della battaglia nei tablet si gioca nella categoria dei 7 pollici, dove presenziano il Nexus 7 di Google e il Kindle Fire di Amazon. E quindi in una fascia di prezzo  - 200/250 dollari, con l’iPad Mini a fare da illustre terzo incomodo con un posizionamente a listono a partire da 329 euro - per il momento inavvicinabile dai produttori (Acer, Asus, Dell, Lenovo e Samsung) che hanno “sposato” Windows 8. Da segnalare in proposito l’intervento, riportato da GeekWire.com nei giorni scorsi,  del Chief financial officer di Microsoft, Peter Kline, adducente alla versatilità di Windows nel salire a bordo di dispositivi dai 4 ai 13 pollici. Ma da qui a parlare di una tavoletta Windows 8 da 7 pollici ce ne corre.

Per esprimere sentenze definitive è però troppo presto, anche se le notizie che arrivano dagli Usa non sono (per Microsoft) confortanti. Surface RT, oggetto tra l’altro in questi giorni di un aggiornamento finalizzato a risolvere alcuni problemi legati alla connettività Wi-Fi del dispositivo, ha venduto da fine ottobre a tutto dicembre meno di un milione di unità (c’è chi parla di 750mila).

Gli analisti di Ubs ne stimavano due milioni e ora pensano a un venduto complessivo di 2,5 milioni di pezzi per l’esercizio fiscale 2013 (che termina a fine giugno) e di 8 milioni per quello successivo. Numeri modesti, ma funzionali al piano di penetrazione del nuovo sistema operativo, vero obiettivo di Microsoft.

Nel 2016 oltre 280 milioni di tablet: uno su 10 sarà Windows
La speranza, più che lecita in quel di Redmond, è che il successo dei tablet sia solo all’inizio e che lo scotto di essere arrivati dopo Apple e Google si riassorbirà nel medio (lungo) termine. A confortare tale tesi ci sono i dati elaborati da Idc, secondo cui nel 2016 i tablet basati su Windows 8 inizieranno ad impattare in modo importante nell’economia di questo mercato. Fra quattro anni il venduto stimato di pc a tavoletta è di 283 milioni di unità (rispetto ai circa 122 milioni del 2012) e la quota di mercato di Redmond passerà dall’attuale 3 per cento al 10,3 per cento.

A fine 2016 il ranking su scala mondiale nei tablet vedrà sempre in prima posizione la casa di Cupertino, con una quota di mercato di poco inferiore al 50 per cento, mentre le tavolette a piattaforma Android conquisteranno circa il 40 per cento; la rimanente fetta sarà per l’appunto appannaggio dei prodotti Windows, che conosceranno una crescita media annua del 69 per cento nei prossimi anni.

In Italia un bacino potenziale di oltre tre milioni di utenti
Come inquadrare infine lo sbarco di Surface RT in Italia, Paese dove la compagnia nordamericana potrà affidarsi solo ai grandi retailer (MediaWorld, Saturn, Euronics, Expert) e non ai negozi di proprietà? Lo scenario è quello descritto dai dati diffusi la scorsa settimana da Sirmi: la domanda di personal computer è nel suo complesso in discesa (dell’11,7 per cento in unità e del 19,8 per cento in valore nel quarto trimestre) mentre quello dei pc a tavoletta continua invece a volare, crescendo negli ultimi tre mesi del 2012 del 30,9 per cento in volumi e del 12,7 per cento in fatturato.

Alle difficoltà di notebook e desktop, sia professionali che soprattutto consumer, fa eco il boom prolungato di vendite dei tablet, che hanno superato la barriera dei 2,1 milioni di pezzi venduti su base annua (701mila il dettaglio da ottobre a dicembre) per un fatturato superiore agli 808 milioni di euro (in crescita del 72,5 per cento). Le tavolette, e questo Microsoft lo sa bene, hanno spodestato del tutto i netbook (segmento dove la casa di Redmond aveva praticamente il monopolio nei sistemi operativi) e rappresentano circa un terzo dei 6,6 milioni di computer spediti in Italia l’anno passato.

E nel 2013? Secondo Sirmi, i tablet cresceranno ancora nella misura del 50%, superando quindi quota tre milioni di unità, anche grazie al forte impulso generato dal mondo professionale. Che oggi invece assorbe solo il 7 per cento del venduto. Facile quindi capire come per il colosso di Redmond, pur entrata in (colpevole?) ritardo in questo comparto, sia strategico fare passi in avanti sostanziali quanto prima. Soprattutto a livello di appeal del prodotto presso l’utenza.

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