03/07/2019 di Redazione

Bitdefender: un cuore europeo per la sicurezza intelligente

Network Security Analytics e detection, implementate con tecnologie di intelligenza artificiale., trainano la crescita della multinazionale rumena.

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Come spesso accade nel comparto della sicurezza informatica, la storia di Bitdefender è legata a doppio filo a quella di un’area geografica ben definita. Oltre alla Russia e a Israele, infatti, anche la Romania assurge agli onori della cronaca It grazie a Florin Talpes: un matematico che, dopo la caduta del regime di Ceausescu, decide (contro il parere di amici e parenti) di fondare una società per sviluppare un software antivirus. È così che nel 1990 a Bucarest nasce Softwin, il banco di prova che nel 2001 darà vita a Bitdefender, oggi una multinazionale con 1.600 dipendenti in tutto il mondo e con oltre 500 milioni di endpoint protetti.

IctBusiness ha intervistato Denis Cassiniero, regional sales director dell’area Seur di Bitdefender, per capire meglio come si muove la società in un settore che è sì in crescita ma che è anche caratterizzato da un’alta densità di competitor.

 

Qual è il profilo attuale dell’azienda?

Da una parte è legata alle sue origini, anche perché oggi la Romania è ai vertici della ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning, dall’altra è fortemente votata all’internazionalizzazione e all’innovazione. Non è un caso che in questo percorso verso la dimensione enterprise, Bitdefender abbia incontrato la società di private equity Vitruvian Partners, che a novembre dello scorso anno è entrata nel capitale dell’azienda e le ha dato ulteriore slancio, anche verso una dimensione pubblica (per questo ci stiamo preparando a una IPO).

 

Quali sono i driver di crescita del business?

L’innovazione, anche a costo di prendersi qualche rischio in più, il mercato Oem (più del 30% delle aziende che operano nel settore della sicurezza utilizzano le nostre tecnologie) e alcune importanti acquisizioni sono stati certamente i tre elementi più importanti per Bitdefender negli ultimi anni.

 

Quali sono le prospettive in Italia?

La filiale italiana ha aperto relativamente tardi, nel 2016, ma era tra le priorità dello sviluppo strategico. Oggi nel nostro Paese lavorano dodici persone e il tasso di crescita anno su anno è del 50%. Il business cresce anche grazie ai partner di canale (strutturato in tre diversi livelli) e crescono in particolare le soluzioni di detection e network security analytics.

 

Dennis Cassinerio

 

Quali sono le tecnologie che rappresentano un vantaggio competitivo per Bitdefender?

Ci occupiamo di endpoint protection, detection, sicurezza del data center, network security analytics, introspezione di memoria e threat intelligence. Grazie alle centinaia di milioni di punti di informazione nel mondo siamo tra le aziende che raccolgono più dati relativi alle minacce, dati che poi elaboriamo anche grazie ad avanzate tecnologie di intelligenza artificiale. La nostra è una piattaforma multilivello, basata su più tecnologie “core”, a cui abbiamo affiancato di recente logiche di “detection and response”. Sul fronte dei data center abbiamo avuto un’evoluzione molto forte aprendo collaborazioni con Vmware, Nutanix, Citrix (in particolare per l’introspezione di memoria). Quest’ultimo è un brevetto, registrato una decina di anni fa, il cui scopo è analizzare l’interscambio di informazioni tra Cpu e memoria, traducendolo in informazioni intellegibili e utili per individuare le minacce prima che si trasformino in pericoli reali.

Più in generale, noi mettiamo al centro una strategia di integrazione delle tecnologie. Questa estate, ad esempio, la piattaforma GravityZone Security for Endpoint diventerà una soluzione completa di gestione del rischio per gli endpoint, ma si espanderà anche sui dispositivi IOT e comprenderà detection e protection. Proprio basandosi su questa piattaforma, Bitdefender ha annunciato in questi giorni l’implementazione di un indicatore di analisi del rischio. Questa nuova tecnologia rappresenta un’altra innovazione integrata in GravityZone, capace di aiutare le imprese a ridurre la superficie di attacco degli endpoint e di proteggere proattivamente i sistemi dalle violazioni, scoprendo, assegnando le priorità e correggendo i rischi derivanti da configurazioni errate del software degli endpoint.

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