06/11/2015 di Redazione

BlackBerry si ribella alla “dittatura” degli operatori telefonici

Oltre all’adesione al cronoprogramma di aggiornamenti di Google, l’azienda canadese potrà bypassare il via libera finale dei carrier sulle patch, applicandole direttamente agli smarthpone Priv. La compagnia della mora sta scommettendo molto su questo disp

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Aggiornamenti di sicurezza distribuiti in modo rapido, saltando se necessario il via libera dei carrier. Che BlackBerry tenesse alla protezione delle identità digitali dei propri clienti era risaputo, ma l’azienda canadese ha deciso ora di ribadirlo con forza. E, per farlo, punterà tutto sul primo dispositivo Android della propria storia: lo smartphone Priv, svelato a settembre. La strategia della compagnia della mora è questa: per assicurare agli utenti un sistema operativo sempre aggiornato, la casa nordamericana ha già promesso nelle scorse settimane che distribuirà patch mensili in linea con il cronoprogramma stabilito da Google. E questo è un primo passo importante, parte di una strategia ad ampio spettro su cui stanno convergendo anche altri grossi player, come Samsung ed Lg. Ma la bomba lanciata da BlackBerry in queste ore, aggirare l’approvazione degli operatori telefonici, appare però di più difficile realizzazione.

Ogni volta che Big G sforna una nuova release di Android, oppure qualche aggiornamento corposo, il software deve essere testato sia dagli Oem, in modo da accertarne eventuali incompatibilità, che dai carrier. E la distribuzione finale pesa proprio sulle spalle delle compagnie di telecomunicazione, che recapitano l’aggiornamento over-the-air (Ota) ai propri clienti. Un procedimento che può impiegare anche settimane. BlackBerry ha dichiarato che potrà applicare le patch al Priv direttamente, bypassando così le restrizioni imposte dagli operatori e risparmiando tempo prezioso.

“Alcune vulnerabilità critiche di Android, come quelle che possono per esempio essere sfruttate da remoto, non possono attendere il ciclo di update mensile”, ha scritto David Kleidermacher su uno dei blog ufficiali della compagnia canadese. “A seconda della severità del problema, della complessità della patch e del timing, BlackBerry sceglierà se rilasciare un hotfix, con cui il codice creato per risolvere una questione specifica verrà portato agli utenti […] Manterremo sempre un rapporto con i partner sulle approvazioni e sulle distribuzioni di hotfix, ma BlackBerry avrà anche il potere di applicare le patch direttamente ai Priv e lo farà ogniqualvolta sarà necessario”.

Inoltre, i manager It aziendali potranno gestire con più facilità la distribuzione degli aggiornamenti, in modo da riportare così nelle proprie mani il controllo dei dispositivi circolanti all’interno dell’impresa. L’obiettivo, ben sottolineato da BlackBerry, è riportare grazie al sistema Bes e agli Ota management system la gestione del parco It nell’era pre-mobile, quando gli amministratori dovevano preoccuparsi di aggiornare soltanto i computer desktop dei dipendenti. Ce la farà?

 

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