04/02/2012 di Redazione

Bono Vox si arricchisce In the name of Facebook

Facebook potrebbe valere in Borsa più di 100 miliardi dopo l'offerta pubblica iniziale. Fra coloro che guadagneranno di più grazie al social network spicca il nome del leader degli U2, che nel 2009 aveva comprato l'1,5% delle azioni per soli 130 milioni d

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Bono Vox, il leader degli U2, sarà fra coloro che si arricchiranno di più grazie alla multimilionaria IPO di Facebook. Il cantante irlandese aveva acquistato nel 2009 l'1,5 per cento delle azioni di Facebook per 130 milioni di sterline, tramite il fondo Elevation Partners, e a distanza di qualche mese il valore delle azioni era già quadruplicato fino a raggiungere una cifra vicina al miliardo di dollari.

Bono Vox possiede l'1,5% delle azioni di Facebook attraverso il fondo Elevation Partners

Stando a una stima del quotidiano britannico The Telegraph, grazie all'imminente IPO dell'azienda di Zuckerberg il cantante irlandese potrebbe guadagnare più o meno quanto ha intascato in tutta la sua carriera come solista del gruppo rock.

I soldi non mancano certo a David Hewson, il nome all'anagrafe di Bono, dato che una recente classifica di Forbes lo inserisce fra i cantanti più ricchi del Globo al fianco di Lady GaGa, Elton John e John BonJovi. Il suo conto in banca sarebbe salito di 195 milioni di dollari solo negli ultimi 12 mesi

Gli investitori di Facebook

La ricchezza tuttavia non aveva risparmiato Bono dalla nomea di "peggiore investitore d'America", dato che da quando esiste la Elevation Partners ha mandato in fumo oltre 140 milioni di dollari per investimenti non riusciti. A questo punto è difficile dire se la partecipazione in Facebook sia stata un colpo di fortuna o una delle poche idee azzeccate, sta di fatto che il cantante è in dodicesima piazza fra i partecipanti al banchetto più succulento dell'anno finanziario.

Prima di lui ci sono i dipendenti di Zuckerberg, a cui spetta complessivamente il 30% delle azioni, per un controvalore di 15 miliardi di dollari, Zuckerberg stesso (24%, 12 miliardi di dollari) e i due confondatori dell'azienda, oltre alle banche d'affari e alle società di investimento.

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