13/04/2016 di Redazione

Box lavora con Ibm e Aws per aumentare la privacy dei clienti

Il servizio di storage, ospitato sulle cloud di Big Blue e di Amazon Web Services, verrà nei prossimi mesi diviso in “zone” regionali, consentendo così agli utenti europei e asiatici di scegliere dove conservare i dati.

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La localizzazione geografica dei dati è una questione di primaria importanza per molte aziende, soprattutto per quelle che devono fare i conti tutti i giorni con le stringenti norme che regolano la privacy e il trattamento delle informazioni dei clienti. Lo scenario, con l’avvento del cloud, ha complicato le cose, in quanto spesso i dati vengono collocati in Paesi diversi da quelli di residenza degli utenti. Per facilitare la vita delle imprese, Box ha deciso di collaborare con Ibm e Amazon Web Services per introdurre la tecnologia “Box Zones”. I servizi di storage dell’azienda di Los Altos sono ospitati sulle cloud di Big Blue e di Aws e, grazie alla nuova funzionalità, i clienti potranno decidere dove archiviare i dati scegliendo tra diverse regioni in Europa e in Asia.

Ibm, inoltre, ampliando la collaborazione già avviata con Box nel 2015, interverrà su “Zones” per supportare l’implementazione di ambienti cloud ibridi grazie alle proprie soluzioni Ecm integrate. Il nuovo servizio verrà attivato dal prossimo mese nelle seguenti regioni di Aws: Germania, Irlanda, Giappone e Singapore, a un piccolo prezzo aggiuntivo. I dati ospitati sulle nuvole di Ibm in Asia ed Europa (Italia compresa) saranno invece coinvolti dalla novità entro la fine dell’anno, sempre con un sovrapprezzo.

“Box Zones andrà incontro ai bisogni dei clienti che necessitano di uno storage a livello regionale, senza sacrificare nessuna funzionalità di collaborazione della piattaforma, nemmeno la filigrana digitale, i controlli granulari sui permessi, i commenti, le anteprime e la stretta integrazione con strumenti utilizzati dalle imprese come Office 365 e Salesforce”, ha spiegato Box in un comunicato stampa.

 

Alcune delle nuove Box Zones introdotte grazie al supporto di Aws e Ibm

 

Grazie alle nuove zone, le aziende potranno rispettare anche la legislazione a livello europeo sul trattamento dei dati, di recente modificata con l’introduzione dell’Eu-Us Privacy Shield. Con questo “scudo”, tra le altre cose, le informazioni dei cittadini europei sono protette dalle possibili ingerenze e violazioni di privacy di aziende e agenzie governative statunitensi.

 

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