11/04/2018 di Redazione

Brevetti, Apple condannata a pagare 500 milioni a VirnetX

Lo ha stabilito una nuova sentenza di un tribunale texano, dove il patent troll del Nevada ha citato in giudizio la Mela con l’accusa di aver utilizzato tecnologie brevettate per iMessage e Facetime. Cupertino potrebbe però essere “salvata” dall’Ufficio b

immagine.jpg

Quasi 440 milioni di dollari non sono sufficienti, Apple dovrà sborsarne 500 per chiudere il contenzioso legale con il patent troll VirnetX. La battaglia in tribunale si trascina dal 2010, quando questa semisconosciuta azienda del Nevada fece causa alla Mela accusandola di aver violato i brevetti relativi ad alcune tecnologie presenti nelle applicazioni iMessage e Facetime. Un comportamento diffuso in questo settore, dove produttori di piccole dimensioni cercano spesso celebrità e soldi sostenendo di essere state “scippate” dai colossi della Silicon Valley, i quali vengono accusati di violare brevetti registrati. Origina da qui l’appellativo patent troll. Lo scorso ottobre un tribunale texano aveva dato ragione a VirnetX, quantificando il risarcimento dovuto da Cupertino in 439,7 milioni di dollari. Un verdetto confermato ieri da un’altra corte federale del Texas, che ha alzato la cifra a 502,6 milioni.

Il circuito di tribunali federali dello Stato meridionale degli Usa, soprattutto quelli localizzati nel distretto dell’East Texas, è noto per essersi quasi sempre schierato a fianco dei patent troll. Non è quindi un caso VirnetX, che ha sede a Zephyr Cove in Nevada, abbia deciso di denunciare Apple proprio da queste parti. La pratica è stata interrotta lo scorso anno dalla Corte Suprema, che ha stabilito come le aziende in possesso di brevetti non possano più scegliere dove avviare una causa.

Soddisfatto il Ceo di VirnetX, Kendall Larsen, e anche il titolo della società ha festeggiato, schizzando verso l’alto del 44 per cento in una seduta. Ma non è detta l’ultima parola, in quanto la Mela potrebbe essere salvata dall’Ufficio brevetti a stelle e strisce. La corte federale d’appello di Washington sta infatti riesaminando diversi casi segnalati dal Patent Trial and Appeal Board (organo amministrativo dell’Ufficio brevetti), in cui non sarebbero stati rispettati alcuni termini e procedure. Ad esempio, il tribunale potrebbe decidere che le sentenze emanate al di fuori del circuito di Washington non siano valide.

 

ARTICOLI CORRELATI