29/01/2014 di Redazione

Bring your own device: è già ora di dire addio?

L’utilizzo di dispositivi personali dei dipendenti, fenomeno legato alla consumerizzazione dell’It, potrebbe evolvere in un differente paradigma: HP lo chiama Leave Your Own Device. Una soluzione che concilia sicurezza e nuovi stili di lavoro.

immagine.jpg

All’acronimo Byod, “bring your own device” ci eravamo ormai affezionati, è già ora di dire addio? È l’opinione, provocatoria, di HP, esposta in una riflessione sulle modalità di approccio all’It consumerization e ai nuovi stili di lavoro a cui le organizzazioni, volenti o nolenti, si stanno adattando. Il mobile e l’ingresso in azienda dei dispositivi personali dei dipendenti comportano innegabili vantaggi in termini di efficienza, flessibilità, comunicazione  e collaborazione su progetti gestibili anche a distanza, e ancora di accesso alle applicazioni da strumenti diversi (dentro o fuori dall’ufficio) e di possibilità di risparmio per le aziende stesse. Ma tutta questa trasformazione, intrecciandosi al cloud, comporta anche un incremento del rischio It e di costi, per così dire, collaterali.

A detta di HP, al Byod potremmo dover sostituire un altro acronimo, Lyod: ovvero “leave your own device”. Un approccio in grado di conciliare le esigenze della sicurezza (incarnate dagli amministratori It e dalla dirigenza) con quelle di un uso più libero, accattivante e smart delle tecnologie utili per lavorare (incarnate dai dipendenti). Ce ne parla Giampiero Savorelli, category manager, Personal Systems Group di HP Italia.



Il diffuso trend che va sotto il nome di Byod (Bring Your Own Device) è un prodotto della consumerizzazione dell’It. I dipendenti non vogliono più essere costretti a utilizzare tecnologie e dispositivi antiquati, come quelli spesso imposti dal reparto It aziendale. Molto meglio utilizzare le innovazioni disponibili sul mercato, che facilitano la vita personale e aumentano l’efficienza. Con la proliferazione di nuovi dispositivi e l’adozione di politiche Byod nelle imprese di tutto il mondo, sembrava che questa tendenza fosse ormai inarrestabile. Secondo un recente report di Juniper Research  il numero di dispositivi di proprietà dei dipendenti, quali smartphone e tablet, utilizzati sul posto di lavoro nei prossimi cinque anni arriverà a superare il miliardo.

Una delle ragioni che spingono ad adottare politiche Byod è il risparmio percepito, a livello di costi e tempi, associato al fatto di consentire all’utente di acquistare e aggiornare dispositivi di sua scelta. D’altra parte, però, questi benefici comportano anche un surplus di attività, coi relativi tempi e costi, per il reparto It, che deve decidere una politica Byod, implementarla e garantirne la continuità.
 
In mancanza di una politica rigorosa, comunicata e implementata correttamente, la pratica del Byod può porre rischi molto concreti per la sicurezza della rete interna. Secondo Ovum, il 70% dei dipendenti in possesso di un dispositivo smart (telefono o tablet) oggi lo utilizza anche per accedere ai dati aziendali. Ma quella che per il dipendente è una gran comodità per il reparto It può diventare un incubo, perché non tutti i dispositivi di consumo offrono le caratteristiche di sicurezza richieste per garantire la protezione dei dati. Perciò se il dispositivo viene smarrito o rubato i dati possono risultare accessibili, con l’effetto di compromettere la rete aziendale.

Anche il crescente utilizzo delle applicazioni può comportare un rischio per i dispositivi non adeguatamente protetti. Un report di Trend Micro rileva che il numero di applicazioni maligne disponibili per il sistema operativo Google Android alla fine del secondo trimestre del 2013 è arrivato a ben 718.000. Gli utenti che scaricano applicazioni sul proprio computer mentre sono fuori ufficio possono introdurre malware nel dispositivo senza accorgersene. Ma quello che è un male per il singolo utente su scala aziendale può arrivare a significare il disastro. I reparti It hanno un controllo molto limitato sulle applicazioni di terze parti scaricate sui dispositivi personali dai dipendenti. Senza contare che qualsiasi misura di sicurezza implementata sul dispositivo personale di un dipendente può essere rapidamente vanificata se questo vuole aumentare le prestazioni o eseguire un’attività non consentita con le impostazioni di sicurezza stabilite dall’It per proteggere la rete.

Oggi le aziende hanno a disposizione una varietà di opzioni e soluzioni per garantire che la strategia Byod assicuri il massimo della sicurezza e dell’efficacia possibili. Tuttavia un ambiente Byod mobile nella norma può costare fino al 33% in più rispetto a un’implementazione wireless ben gestita basata su dispositivi di proprietà dell’azienda. E se il Byod non fosse l’unica possibilità per chi vuole utilizzare tecnologie e dispositivi di ultima generazione sul posto di lavoro? In effetti è disponibile anche un’altra soluzione, che ci riporta dritti dritti al Pc commerciale.

Le imprese innovative, compresa HP, hanno prestato ascolto alle esigenze dei clienti. E oggi stanno riprogettando e immettendo sul mercato prodotti commerciali innovativi, attraenti e accattivanti esattamente quanto i più recenti dispositivi di consumo. Questi prodotti sono in grado di colmare i divari tra Pc di consumo e commerciali e stanno segnando l’inizio di una nuova tendenza: il Lyod, Leave Your Own Device.

Il Lyod ha il potenziale per rivelarsi ancora più rivoluzionario del Byod. Di fatto il mercato continuerà a sfornare nuovi dispositivi sottili e leggeri, basati su Pc gestiti centralmente dal reparto It, che consentono ai dipendenti di aumentare mobilità e produttività, nonché di rendere più maneggevole il computer aziendale di ogni giorno.  

Giampiero Savorelli, category manager, Personal Systems Group di HP Italia


Prendiamo HP, per esempio. Gli ultimi arrivati nella gamma HP Elite (serie HP EliteBook 800) sono fino al 40% più sottili e al 28% più leggeri rispetto ai modelli delle generazioni precedenti. Molti prodotti della gamma hanno la qualificazione Ultrabook e sono belli da vedere, grazie al ricco nero grafite con accenti grigio meteorite. Internamente, però, i nuovi prodotti offrono le funzionalità essenziali per l’azienda e garantiscono un’affidabilità testata secondo gli standard militari. Questa nuova generazione di Pc commerciali non comprende solo laptop: l’HP ElitePad 900, per esempio, è un tablet Microsoft Windows 8 ultrasottile e ultraleggero che offre caratteristiche, funzionalità e supporto di livello enterprise. Per chi cerca il top dell’innovazione c’è l’HP EliteBook Revolve 810 G2, un dispositivo convertibile che da notebook ultraleggero ad alte prestazioni si trasforma in un pratico tablet abilitato per i comandi tattili.

Di fronte alla disponibilità di prodotti come questi le politiche Byod potrebbero apparire come una spesa innecessaria per il reparto IT. Ma la cosa più importante è che offrono vantaggi per tutti in azienda: per il dipendente, soddisfatto del suo nuovo dispositivo, e per il reparto It, finalmente liberato dai costi e dai grattacapi delle politiche Byod. ll Lyod segna l’inizio di una nuova era in cui i dispositivi più innovativi in area aziendale saranno finalmente di ispirazione per le tecnologie personali, e non più il contrario, come vediamo ora.
 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI