25/01/2018 di Redazione

Budget aziendali in crescita del 25% per l'intelligenza artificiale

Uno studio commissionato da Red Hat a Vanson Bourne ha svelato che, in media, il mondo aziendale è pronto a elevare di un quarto la spesa in progetti di machine learning, chatbot, robotica e analisi predittiva.

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n crescente numero di aziende si prepara ad abbracciare l'intelligenza artificiale. Solo una su quattro attualmente la utilizza, ma entro la fine di quest'anno un altro 30% realizzerà progetti legati alla robotica, al machine learning, ai chatbot. Questo racconta un nuovo studio realizzato da Vanson Bourne per conto di Red Hat, intervistando 300 decisori It di altrettante aziende europee, statunitensi e asiatiche. Il tema è certo molto attuale, avendo trovato posto anche a Davos nel World Economic Forum attraverso uno studio di Accenture che evidenzia da un lato l'interesse diffuso verso queste nuove tecnologie e dall'altro un problema di competenze da aggiornare.

 

Il quadro emerso dall'indagine di Red Hat è complessivamente buono. L'AI appare per certi versi ancora come una nuova frontiera, essendo stata adottata in qualche sua forma in meno di un'azienda su quattro (il 24%), ma è anche vero che un 30% di intervistati è intenzionato a implementarla nel corso di quest'anno. Coerentemente con questo intento, in media le 300 aziende coinvolte nello studio eleveranno del 25% i propri investimenti in intelligenza artificiale previsti quest'anno (entro novembre), destinando maggiori budget a progetti di intelligenza artificiale tesi a incrementare la produttività della forza lavoro (per il 46% delle organizzazioni), a semplificare od ottimizzare attività e processi sul campo (40%) e a migliorare il servizio clienti (37%).

 

Sono questi, d'altra parte, gli scenari applicativi oggi dominanti. Sul 24% di aziende con progetti già realizzati o in fase di avvio, la maggior parte ha adottato l'AI per scopi di analisi predittiva (55%), per applicazioni di machine learning (46%), per realizzare chatbot o assistenti digitali virtuali (45%) o per rendere automatici al

cuni processi attraverso la robotica (44%).

 

 

 

Lo studio di Red Hat ha gettato luce anche su altre tecnologie ritenute strategiche dalle aziende e per le quali ci si prepara a spendere. Due ambiti ormai consolidati come l'Internet of Things e il business process management (Bpm) quest'anno attrarranno budget più alti di almeno il 20% sui livelli del 2016 e troveranno casa in un crescente numero di organizzazioni (81% e 73%, rispettivamente). Nessuna saturazione in vista per il fenomeno delle applicazioni mobili, che anzi spopoleranno sugli smartphone, tablet e altri oggetti portatili in dotazione al personale “sul campo”. Il 67% delle aziende ha già adottato soluzioni di questo tipo e una su cinque conta di svilupparne di ulteriori quest'anno. A tutti questi fini, sottolinea l'indagine, sarà importante potenziare la protezione dei dati, che rappresenta il primo cruccio (cioè la principale sfida da affrontare quest'anno) per il 34% degli intervistati.

 

 

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