02/05/2014 di Redazione

Bug di Explorer, Microsoft "grazia" Windows Xp

Nonostante la cessazione del supporto per il sistema operativo nato nel 2001, la casa di Redmond ha esteso anche a Xp la patch che corregge la vulnerabilità di Internet Explorer, scoperta la settimana scorsa.

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Microsoft ha deciso di non abbandonare a se stessi gli utenti che ancora sono rimasti ancorati a Windows Xp. Nonostante l’ufficiale cessazione, a metà aprile, del supporto al vecchio sistema operativo, la casa di Redmond ha ritenuto opportuno non escluderlo dalla patch di sicurezza rilasciata ieri sera: il problema da correggere è la vulnerabilità zero-day (espressione che indica una falla già sfruttata dai criminali informatici, per la quale non è ancora stata rilasciata una patch) di Internet Explorer scoperta la settimana scorsa e relativa alle versioni dalla 6 alla 11.

I dati di maggio di NetMarketShare (utenza Pc mondiale divisa per sistema operativo)


A rigore, il “pensionamento” di Xp da parte della casa madre comporterebbe anche la sospensione perpetua di eventuali correzioni e aggiornamenti di sicurezza o altro. Data la gravità del bug di Explorer e data la diffusione del sistema operativo nato nel 2001, Microsoft ha però ritenuto opportuno estendere la correzione anche agli utenti Xp. Per scaricare la patch basta consentire a Windows Update di collegarsi ai server di Microsoft, a meno di non avere già attivato gli aggiornamenti automatici.

L’azienda ha tuttavia sottolineato come si tratti di una concessione e non di un ripensamento. Come spiegato da Dustin Childs, group manager, response communications di Microsoft Trustworthy Computing, “Windows Xp non è più supportato, e continuiamo a incoraggiare gli utenti a migrare verso un sistema operativo più recente, come Windows 7 oppure 8.1. Inoltre, li invitiamo ad aggiornare Internet Explorer all’ultima versione, IE 11”.

Secondo i dati di NetMarketShare, nel primo quadrimestre di quest’anno ancora il 28,1% dei computer nel mondo aveva installato Windows Xp, e la percentuale era scesa di poco (26,3%) considerando il solo mese di aprile. Mese spartiacque, e dunque per giudicare il grado di "obbedienza" degli utenti ai suggerimenti di Microsoft bisognerà aspettare almeno i dati di maggio. In ogni caso, la tendenza già osservata è quella di una migrazione verso Seven, piuttosto che verso Windows 8 o 8.1. I motivi sono noti: ancora troppi pochi computer touch in circolazione, specie tra le aziende, gli unici in grado di valorizzare l'utima versione dell'OS e di trarne una user experience gratificante.

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