11/08/2014 di Redazione

Business verde ed etico: Ericsson racconta i suoi progressi

Dal miglioramento della sicurezza dei dipendenti alla lotta alla corruzione, dalle tecnologie utili per ridurre l’inquinamento all’impegno umanitario: il nuovo Sustainability e Corporate Responsibility Report pubblicato dal colosso svedese evidenzia i suc

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Business ed etica si possono conciliare? A detta di Ericsson, così come di molte grandi multinazionali oggi impegnate sul campo della responsabilità sociale, la risposta è sì. Come ogni anno, l’azienda svedese ha pubblicato il suo Sustainability e Corporate Responsibility Report (relativo ai risultati dell’anno precedente e validato dalla società PricewaterhouseCooper), potendo evidenziare diversi passi in avanti con iniziative di riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale, di miglioramento della sicurezza dei suoi 114mila dipendenti, di politiche di assunzione improntate alla diversity, e molto altro ancora.

Dal punto di vista del Business Responsabile, Ericsson è la prima azienda a effettuare una valutazione completa dell’impatto sui diritti umani, in linea con i nuovi Guiding Principles on Business and Human Rights delle Nazioni Unite; una conseguenza è stata, per esempio, la decisione di eliminare gradualmente le consegne di attrezzature in Iran. Accanto a ciò che riguarda gestione interna dell’azienda, il report evidenzia anche i progetti in cui tecnologie marchiate Ericsson hanno contribuito a creare connettività per popolazioni svantaggiate, a costruire smart city, a favorire lo sfruttamento dell’energia verde.

“La sostenibilità è integrata sempre di più nella nostra strategia di business”, ha dichiarato il presidente e amministratore delegato, Hans Vestberg. “Sono fermamente convinto che il nostro impegno nella Sostenibilità e nella Corporate Responsibility rafforzi la nostra competitività, e che le azioni che intraprendiamo oggi porteranno in futuro a risultati positivi per il business”.

Un giro del mondo tecnologico
Tra i risultati che la stessa Ericsson giudica più rilevanti, nel 2013 si è adottato un "approccio consolidato" al business responsabile, grazie a processi rigorosi di conformità; sono state introdotte nel portfolio prodotti diverse soluzioni di efficienza energetica; Internet e altri strumenti di comunicazione sono stati portati in zone di conflitto o problematiche, per esempio ai rifugiati e agli studenti che vivono in aree geografiche isolate. A tal proposito, lo scorso anno si è diplomato il primo gruppo di studenti del progetto Connect To Learn (varato nel 2010, oggi aiuta a studiare e a diplomarsi 40mila giovani in 14 Paesi) e i servizi della piattaforma di connessione per i rifugiati sono stati estesi all’emergenza siriana.

In merito al controllo della supply chain, della produzione e della vendita, le procedure di controllo della compliance eseguite ogni anno sono centinaia (più di 200 i casi esaminati dal solo consiglio di Sales Compliance nel 2013). Un programma formativo anti-corruzione, relativo alle policy e agli standard generali dell’azienda in materia, ha già coinvolto oltre 85mila dipendenti.

Alcuni dei risultati e obiettivi (clicca per ingrandire)

Per quanto riguarda l’energia e l’ambiente, Ericsson ha fissato l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 30% per ogni dipendente entro il 2017; a fine 2013, la diminuzione è stata del 10% per ogni dipendente. Esempi di soluzioni Ericsson in questo ambito includono la Psi Coverage Solution, lanciata lo scorso anno, e il Radio Dot System.

La prima è una soluzione costituita da una singola unità radio in grado di fornire la stessa copertura 3G di una normale stazione base dotata di tre unità radio, e negli undici mercati in cui è stata distribuita nel 2013 ha dimostrato di essere in grado di ridurre il consumo energetico del 40%. Il Radio Dot System, invece, è un sistema per la copertura indoor che riduce i fabbisogni energetici di più del 50% rispetto ai tradizionali Distributed Antenna Systems, oltre a prolungare la durata della batteria dei dispositivi degli utenti usati negli ambienti di lavoro.

Un altro importante programma è incentrato sull’obiettivo di fornire assistenza alle emergenze globali dei rifugiati (nel mondo, secondo l’Onu, sono 42 milioni di persone).  Alla fine del 2013, 250mila persone risultavano registrate alla piattaforma mobile di Refugees United, che aiuta i rifugiati a cercarsi e a ritrovarsi fra loro. In risposta all’attuale crisi umanitaria in Siria e nei Paesi limitrofi, Ericsson ha recentemente annunciato il lancio del servizio insieme a tre operatori: Zain in Giordania, Avea in Turchia e Asiacell in Iraq.  Il colosso svedese, inoltre, ha fissato l’obiettivo di produrre un impatto positivo su 2 milioni e mezzo di persone entro il 2016, attraverso tutte le iniziative di Technology for Good.
 

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