19/03/2014 di Redazione

Byod, fenomeno a rilento per i timori sulla sicurezza

In Europa solo il 44 per cento delle grandi imprese ha sposato la filosofia del Bring Your Own Device. A rivelarlo è l’Oracle European Byod Index Report, che evidenzia anche il ritardo del nostro Paese. Per Domenico Garbarino, Sales Director Security Solu

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La filosofia del "Bring Your Own Device" (Byod) non fa presa sulle aziende italiane. O almeno non ancora. Lo conferma una ricerca realizzata commissionata da Oracle a Quocirca su circa 700 aziende europee di grandi dimensioni, di cui un centinaio del nostro paese. A frenare l'adozione, e quindi la gestione, dei dispositivi mobili personali, è soprattutto la preoccupazione legata alla sicurezza. La stessa ricerca, battezzata Oracle European Byod Index Report, rivela però che le imprese più "coraggiose" riescono a sfruttare appieno i vantaggi tipici di questo modello, ottenendo in particolare riduzione dei costi IT e aumento della produttività. Oracle spinge quindi sull’acceleratore, avendo integrato le Mobile Security Suite presentata poche settimane fa con la sua soluzione per la gestione delle identità e degli accessi e avendo adottato la filosofia della ‘containerizzazione’. Quest’ultima permette di avere sul dispositivo mobile due diversi contenitori di app e dati, uno dedicato all’uso personale e l’altro, protetto, con tutto ciò che è messo a disposizione dall’azienda.

I dati dell'Oracle European Byod Index Report mostrano la scarsa proponesione delle grandi aziende verso il Byod



Da questa ricerca emerge che il 44 per cento degli intervistati ha delle grosse perplessità sull’adozione del Byod,” conferma Domenico Garbarino, Sales Director Security Solutions di Oracle Italia. “Questa è però una fotografia in continua evoluzione, e già rispetto a un mese fa le cose sono un po’ cambiate”. Oltre a questa grossa fetta, un ulteriore 29 per cento degli intervistati prende in considerazione il Byod esclusivamente per alcune definite tipologie di utenti. L’indagine evidenzia anche come più della metà delle aziende escluda dalla gestione dei dispositivi personali gli smartphone. “E questo nonostante questi ultimi abbiano ormai una potenza che è sei volte quella dei computer che hanno portato l’uomo sulla Luna”, commenta sorridendo Garbarino.

Domenico Garbarino, Sales Director Security Solutions di Oracle Italia



Le preoccupazioni per la sicurezza, che per il mercato italiano sono la principale barriera all’adozione di politiche Byod, si concentrano in larga parte sui dati (per il 63 per cento degli intervistati) e sulle applicazioni (per il 53 per cento), mentre l’aspetto che riguarda più prettamente i dispositivi è ritenuto meno rilevante (45 per cento). A creare queste perplessità contribuisce però la scarsa conoscenza o consapevolezza di quanto la tecnologia attuale possa fare per mitigare il problema. “Dalle risposte viene evidenziata una certa ignoranza anche a livello europeo”, spiega Garbarino. “Il 37 per cento del campione non ha mai sentito parlare di ‘containerizzazione’, e la nostra offerta si basa proprio su questo, il 22 per cento non sa nulla di Mobile Application Management e il cinque per cento non hai sentito parlare di Mobile Device Management”.

Questi dati sono per noi uno stimolo,” continua Garbarino. “La nostra soluzione Mobile Security Suite è infatti un’estensione naturale dei processi di Identity and Access Management che già proponiamo. Il parlare di Mobile Application Management, e non solo di Mobile Device Management, tenendo la parte aziendale distinta da quella personale sta suscitando un notevolissimo interesse. L’idea è quella di semplificare. I nostri clienti che già utilizzano gli ambienti di Identity and Access Management vedono questa soluzione come un complemento assolutamente necessario”.

In questa indagine la situazione italiana si distingue in negativo



L’Oracle European Byod Index Report riassume in un unico numero, con una scala da uno a dieci, il livello di conoscenza e competenza della materia. Da qui si nota come i paesi nordici, la Germania e la Svizzera siano i più avanti, mentre Francia, Italia, Spagna e Portogallo si trovano a una certa distanza. L’analisi evidenzia anche la differenze nei vari Paesi fra coloro che hanno deciso di abbracciare la filosofia Byod (“embracer”) e chi invece la rifiuta (“denier”). L’Italia purtroppo si distingue in negativo, essendo la nazione con il numero più elevato di aziende che evitano questo approccio. “E’ un po’ la politico dello struzzo, visto che molti riconoscono la presenza di questi device, ma decidono di non gestirli,” commenta Garbarino. “Il fatto di affidarsi esclusivamente agli strumenti presenti nel dispositivo indica sicuramente una situazione di pericolo per l’azienda”.

In attesa di Windows Phone
La soluzione di Oracle copre attualmente le piattaforme iOS e Android, mentre più avanti dovrebbe arrivare anche la versione per Windows Phone. Nulla è invece previsto per i dispositivi BlackBerry. “Il grosso vantaggio della soluzione Oracle,” spiega Garbarino, “è che essendo integrata con l’Identity and Access Management comprende anche la gestione dei ruoli, permettendo così di offrire accesso personalizzato a dati e applicazioni in base al ruolo aziendale. Inoltre, tramite la Mobile Suite (da non confondere con la Mobile Security Suite, ndr), i nostri clienti possono costruirsi le proprie applicazioni, creando un catalogo personalizzato. Noi offriamo già un’ottantina di applicazioni, ma con questa suite i clienti possono coprire ogni esigenza.”

Alla fine di Bring Your Own Device si parla molto, forse troppo rispetto alla velocità con cui si sta trasformando l’ambiente di lavoro, ma si fa ancora poco. Pensare di bloccare o anche solo di frenare l’adozione di dispositivi come i tablet e gli smartphone appare quanto meno utopico. Più sensato è invece cercare di capire bene questo fenomeno e trovare modalità e strumenti per fare in modo che si trasformi in un vantaggio competitivo. Gli strumenti oggi ci sono, basta conoscerli.

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