01/06/2018 di Redazione

Cala il sipario sulla vendita di Toshiba Memory: Pangea è felice

Con l'approvazione dell'antitrust cinese si chiude la travagliata vicenda della vendita della ex divisione memorie di Toshiba al consorzio Pangea, di cui fanno parte Bain Capital, Apple e altri. Toshiba diventa azionista della nuova società.

immagine.jpg

 

È stata una delle operazioni societarie più sofferte della storia, ma finalmente Toshiba ha venduto parte del proprio business, quello relativo alle memorie, a Pangea. Ovvero alla cordata guidata da Bain Capital Private Equity, in cui figurano anche Apple, Dell Technologies, Seagate e Kingston. Per 2.300 miliardi di yen, circa 18 miliardi di euro, il gruppo ha acquisito Toshiba Memory, ex divisione già esternalizzata in società satellite, a pochi giorni dal via libera dell'autorità antitrust cinese e dopo mesi di trattative non semplici, fra marce indietro, discussioni sul valore economico della transazione e il rischio che l'intera operazione andasse a monte proprio per via dell'ente di tutela della concorrenza.

La cifra di 2.300 miliardi di yen è in linea con le attese. Nonostante la casa madre non potesse tirare troppo la corda, data la necessità di vendere per sanare i propri debiti (dovuti alla crisi del business nucleare), nemmeno era ipotizzabile una svendita: Toshiba Memory è attualmente il secondo produttore mondiale di chip di memoria Nand, dopo Samsung e prima di Sandisk/WD. Quest'ultimo è lo sconfitto dell'intera vicenda, che per Toshiba è passato dall'essere un partner commerciale di joint-venture ad antagonista, scontento di non aver ancora messo le mani su tecnologie e impianti produttivi fortemente agognati.

Ed era diventata una competizione a tre, fra Western Digital, il consorzio capeggiato da Bain Capital e un altro consorzio guidato dalla cinese Foxconn. L'esito della vicenda era poi diventato prevedibile a settembre dello scorso anno, con la firma di un memorandum d'intesa tra Toshiba e il consorzio di Bain Capital. “Abbiamo ricevuto le approvazioni di tutti gli antitrust e non vediamo l'ora di poter chiudere questo investimento”, ha comunicato il compratore, sottolineando anche il proprio impegno a fare “significativi investimenti di capitale per favorire lo sviluppo e la crescita delle tecnologie di semiconduttori”. Grazie a un investimento di 350,5 miliardi di yen, Toshiba manterrà un piede nel territorio dei chip di memoria diventando azionista di Pangea e assicurandosi il 40,2% dei diritti di voto.

 

 

Sulla vicenda cala dunque il sipario, mentre resta sospeso l'esito di un'altra maxi operazione societaria, questa volta nel campo dei semiconduttori. Il desiderio di Qualcomm di acquisire la rivale olandese Nxp Semiconductors è vincolato all'approvazione dell'autorità cineseper la tutela della concorrenza. Il semaforo verde appena scattato per Bain Capital lascia ben sperare. Proprio in questi giorni, secondo Reuters, il chipmaker californiano avrebbe incontrato l'antitrust per chiarire gli ultimi dubbi. Il segretario al Commercio statunitense, Wilbur Ross, si è detto “cautamente ottimista”.

 

ARTICOLI CORRELATI