12/09/2014 di Redazione

Cassazione: diritto al rimborso per chi non vuole Windows sul Pc

Dopo quattro anni si conclude la contesa tra HP Italia e un consulente informatico fiorentino: una sentenza della cassazione dà ragione a quest'ultimo e stabilisce che chi compra un Pc con Windows preinstallato ha diritto a un rimborso, a patto che non at

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La Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto al rimborso per la licenza del sistema operativo Windows preistallato sul Pc di un utente privato, mai attivata. Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, ma la decisione dà indiscutibilmente ragione ai consumatori.

La sentenza è definitiva e costituisce un precedente importante per la legislazione italiana: HP dovrà rimborsare il consulente informatico Marco Pieraccioli. Per chi si fosse perso qualche passaggio, la vicenda è iniziata nel lontano 2010 e verte sulla richiesta di rimborso che l'utente ha avanzato per non aver mai attivato la licenza del sistema operativo Windows preinstallato sul Pc acquistato.

La Cassazione ha stabilito che un consumatore "[…] ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d'uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest'ultimo restituendo il software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile".

Legare indissolubilmente il computer al sistema operativo scelto da produttore infatti "risponderebbe nella sostanza, ad una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest'ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Il sig. Pieraccioli dovrà quindi restituire la licenza, a fronte di un rimborso pari a 140 euro.

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