12/05/2015 di Redazione

Cento milioni di smartwatch nel 2020, Apple ago della bilancia

Secondo nuove stime di Ihs, il mercato dei dispositivi da polso passerà dai 3,6 milioni di unità dello scorso anno ai 101 milioni del 2020. L’Apple Watch contribuirà a stimolare la domanda. A detta di Idc, anche per i fitness band e per altri tipi di wear

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L’Apple Watch è soltanto il prodotto più visibile, più mediatico e più bello di un mercato sempre più in espansione. Dai 3,6 milioni di smartwatch venduti lo scorso anno si arriverà a 101 milioni di unità nel 2020: la stima è della società di ricerca di Ihs, che già si era espressa in merito al successo annunciato del prodotto della Mela pronosticando una cifra di 19 milioni di Apple Watch acquistati già entro la fine del 2015. E che adesso snocciola altri dati, previsioni s’intende, sul più generale mercato della tecnologia intelligente da polso.

Mentre oggi ogni cinquecento smartphone venduti si vende anche uno smartwatch, fra un lustro questo rapporto passerà a uno ogni venti. L’orologio progettato a Cupertino e i relativi investimenti di marketing contribuiranno alla generale crescita del mercato, anche a beneficio della concorrenza (che in molti casi concorrenza non è, dato il diverso posizionamento di prezzo). “Il successo dell’Apple Watch”, ha dichiarato l’analista di Ihs Antonios Maroulis, “trascinerà quello più generale del mercato. Gli smartwatch diventeranno un accessorio chiave, proposto dalla maggior parte dei produttori di telefoni intenzionati a dominare questo nuovo, profittevole mercato”.

Il ragionamento vale anche al contrario, in caso di un (improbabile, ma possibile) insuccesso. “Se mai Apple dovesse inciampare nel tentativo, il mercato degli smartwatch ne risentirebbe similmente. Gli orologi smart potrebbero, dunque, avere lo stesso destino dei Google Glass”, ha aggiunto Maroulis.

 

 

Il ruolo della Mela, in entrambi gli scenari, risiede nella capacità di generare desiderio di una nuova categoria di prodotto, sia con reale innovazione, sia con l’abilità e il budget della sua comunicazione. In caso di un fallimento dell’Apple Watch, ha concluso l’analista, “alla categoria degli smartwatch servirebbero maggiori investimenti in marketing da parte di altri produttori, per poter superare un danno nella percezione degli utenti”.

In sintesi, come riassunto da un altro analista di Ihs, Ian Fogg, “la concorrenza ha bisogno dell’Apple Watch per avere successo”.  Si replicherà, sostanzialmente, il meccanismo già osservato negli ultimi otto anni con l’iPhone nel mercato smartphone, sebbene in questo caso il prodotto di Cupertino non sia stato l’apripista ma abbia seguito (e allo stesso tempo rivoluzionato) il percorso di Sony e Samsung.

Questo, chiaramente, non significherà assenza di competizione. Sempre a detta di Ihs, dall’attuale 56% di market share l’Apple Watch scenderà al 38% nel 2020. Nuovi modelli basati su Android Wear sbocceranno, conquistando il 22% del mercato, mentre il restante 40% della torta andrà a orologi e fitness band di vari marchi, fra cui Microsoft, Samsung (con il sistema operativo Tizen) e Pebble.
 

Il "calzino smart" di Sensoria Fitness: monitora allenamento e postura

 

Waerable per tutto il corpo

La destinazione dei wearable device, anche nei prossimi anni, sarà prevalentemente il polso. Ne 2019, secondo una stima di Idc, l’80% dei dispositivi indossabili venduti nel mondo saranno smartwatch o fitness band, due diverse categorie di prodotto dotate di elementi comuni: l’aspetto di un orologio, alcuni strumenti di monitoraggio di spostamenti, attività fisica, e poi notifiche e altre funzioni non troppo complesse. Ma solo i dispositivi in grado di installare app di terze parti, a rigore, possono essere definiti smartwatch.

Il restante 20% del mercato apparterrà ai “dispositivi modulari”, così li definisce Idc (spille, ciondoli e altri piccoli oggetti dotati di sensori), e all’abbigliamento smart (magliette, calzini, cappelli e altri indumenti o accessori utilizzabili da chi fa sport o necessita di monitorare il proprio stato fisico o la postura).

I numeri di Idc descrivono un mercato più che raddoppiato (+11,4%) quest’anno rispetto al 2014, passando da 19,6 a 45,7 milioni di unità distribuite. Si arriverà, con un tasso di crescita anno del 45%, a 126,1 milioni nel 2019. Un dato che non è incompatibile con quello di Ihs dei 101 milioni di smartwatch venduti nel 2020.

Il giudizio è unanime anche sul ruolo dell’Apple Watch, che “eleverà il profilo generale dei wearable”, come ha spiegato l’analista di Idc Ramon Llamas. “Gli indossabili basici, allo stesso tempo, non scompariranno. Prevediamo infatti per essi una crescita prolungata, al momento che molti segmenti di clientela ricercano dispositivi semplici e mono-funzione”.
 

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